Erri De Luca's Foundation
Torno a leggere: ”Il diario dall’anno della peste” di Daniel Defoe, su Londra nel 1665. È il migliore documento sulla vita di una città durante un’epidemia sterminatrice. “Sebbene la peste infierisse soprattutto tra i poveri, erano essi i più temerari… correvano a offrirsi per qualsiasi impresa in cui riuscisse loro di trovare lavoro… assistere i…
Sul mio campo ho visto spuntare tra le erbe la piccola foglia di una quercia spontanea. L’ho protetta dalla concorrenza, favorendo la crescita. Ora è un albero, la sua chioma spalancata in alto allarga l’ombra in terra. Così ho saputo che il suolo era adatto e ne ho piantate altre. Non sono contadino, non saprei…
Non smetto di leggere Borges. Nella seguente pagina, con la spudoratezza dell’immaginazione, redigo da segretario un suo necrologio di se stesso. Ogni forzatura è mia, per difetto di approssimazione. Desidero avere scritto un omaggio. Se i lettori di Borges s’indignassero, mi scuso in anticipo con loro. Apocrifo di un lettore di Borges Qualcuno arriva…
“Giardino chiuso, sei, sorgente sigillata”: oggi queste parole rivolte all’amata non sarebbero intese come un complimento. Eppure appartengono al celebrato Cantico dei Cantici (Shir Hashirìm nella sua lingua madre). Iscritto nel canone sacro dell’Antico Testamento, manca del nome della divinità, presente in tutti gli altri testi. Una tradizione ebraica vuole che sia per questo il…
In un incontro dentro una libreria, una persona mi dice che nelle mie pagine sente la mia voce. Non è proprio la mia, però so di stare scrivendo la voce di uno che racconta. La scrittura per me è la stesura orale di un ascolto. Le frasi che scrivo le bisbiglio alla velocità o alla…