M’interessa la geografia. La considero il motore della storia umana.
Per conoscere la faccia della terra è stata necessaria la navigazione. Gli esploratori sono stati avventurosi.
Ferdinando Magellano fu ucciso da una freccia avvelenata nelle Filippine.
James Cook fu ucciso da una tribù hawaiana.
I suoi viaggi nell’Oceano Pacifico raggiunsero l’Alaska. Una grande baia porta il suo nome.
Mi sono incuriosito della sua geografia per il curioso appuntamento di un paio di presidenti. Nella città di Anchorage, baia di Cook, hanno fatto convergere cronisti e ministri per un loro affettuoso incontro di reciproci complimenti.
Sono arrivati e ripartiti in giornata.
Il loro trascurabile incontro mi ha fatto consultare notizie sulla regione scarsamente abitata.
Fornita di petrolio e gas, abbonda di persone senza tetto.
Si trova la montagna più alta del Nord America, un’attrazione.
La disoccupazione comporta il calo dei residenti, una sottrazione.
Penso ai primi esploratori. Se si sono rammaricati qualche volta di aggiungere terre emerse alle cartografie, trasformando la geografia in storia.





E continuo a non trovare una parola, non un accenno al conflitto Mediorientale… Non si può non schierarsi, chi non si schiera accetta o approva quello che succede, quindi si schiera dalla parte del più forte.
Ho letto tanto di te, ho tifato per te, ho sofferto come fossi accanto a te, ma negli ultimi anni le tue parole non mi dicono più niente, ogni tanto apro il tuo blog sperando di ritrovarti ancora, ma invano. Peccato.