Si celebra la festa della natività. Non fu una festa.
La partoriente è in viaggio a piedi, in inverno, da diversi giorni, passando da un bivacco all’altro.
È viaggio da zingari, ma senza compagnia di carovana.
Si rompono le acque e il marito le trova una stalla, poco di più che lasciarla allo scoperto, sotto le stelle.
Si sdraia e squaderna la creatura, senza nessun aiuto.
Eppure è la sua prima volta.
Fa il taglio del cordone ombelicale e il nodo di sutura.
Felice natività: gliel’avessero augurata, tale e quale a questa così fatta, avrebbe replicato, almeno per pareggio: “La stessa pure a voi, precisa, uguale”.
Si celebra la festa dei regali.
Il dono fu lei a offrirlo, riuscendo a fare nascere lo stesso.
Per lei questa è la notte dell’opera compiuta, dopo il fulmineo sì di nove mesi prima.
Per lei Miriam, solo per lei, è una festa.
Erri De Luca
Perché ridurre l’evento alla sola festa di Maria? È festa di tutti gli esseri celesti e terrestri che ricevono il dono gratuito dell’Uomo nuovo e Dio nuovo. E gioisca con Lei ogni cuore che crede in Lui.
Che tenerezza! Grazie Erri! Sereno Natale a lei!
Buona festa anche a te Erri
Stalla e mangiatoia dicono che tutto quel che serve è…meno. Diceva una blogger canadese:”All you need is less”.
Per uno che si professa non credente a ripetizione con ‘ste parole non hai molte vie di fuga … C’è una sacra famiglia sull’orlo di un altro Natale che si affaccia come ogni anno … e la sento ridere ogni anno sempre più forte. Ridono di te dopo aver ascoltato le tue parole su di loro, e ti sentono dire che … non sei credente. Vabbuo’. Tu (e scusa il tu, tesò) rappresenti una bella vendetta del Padre Eterno. Se permetti , sorrido anch’io 😀 , le tue parole sono rose tra i calcagni di Maria, unici fiori degni di stargli ai piedi. Veditela tu con Lei :-D, Buon Natale pulcino <3
Si nasce e si muore allo stesso modo.Non credo che sia proprio così.
Quanto freddo avrà sentito Maria e quanta preoccupazione per quel figlio
nato dà una luce d’amore. Giuseppe “OMM” che riesce ad accogliere un figlio non suo,
una bella storia d’Amore.
Tanta serenità e buone feste a te e a coloro che ami
Ancora vivido il parto di Miriam, a teatro, con te sapiente regista: mi è rimasta la foto di noi, con ancora negli occhi e nel sorriso la tenerezza di quanto appena vissuto.
tarantella napoletana
una certa qual pesantezza
nel dipinto
Gra zie per averlo ricordato
In quanto credente sono grato A DIO E A MARIA PER IL DONO.
TUTTO IL RESTO È SOLO SPECULAZIONE.
BUON NATALE ERRI.
E ANCORA GRAZIE.
ANGELO
… Metti che anche Giuseppe avesse da pareggiare con chi esortava la Famiglia all’eternità…
– “Asta la vita nova siempre!” –
– …”Quel poco che m’avanza \ fia chi nol schifi, s’ i’ l vo’ dare a lui”… (del Petrarca!) –
Ogni nuovo nato è un dono, e come tale merita di essere accolto e celebrato.
Anche quelli nati sui barconi alla deriva, nati nei campi profughi di Aleppo.
Accolti con gioia, semplicità, affetto come i pastori che hanno accolto Lui.
Erri De Luca scrive squaderna la creatura piegando la lingua con abilità e sapienza
Le più belle e profonde parole su Miriam, l’ho sempre lette dalla penna di Erri.
Dopo “in nome della madre” – libro che ho letto più volte e che ho tanto regalato – ancora parole intense che fanno tanto pensare su come è facile giudicare e condannare “i diversi” nel presente.
E quanto invece sia facile negli anni o nei secoli successivi, o anche solo dopo un’ora, sentirsi in diritto di trasformare tutto in favola felice o in problema che non ci riguarda per crearci un alibi che ci consente di non ragionare, di non cambiare e, principalmente, di non capire fino in fondo.
grazie Erri e spero presto di vedere in nome della madre a teatro