Al mondo c’è più Sud che Nord. L’equatore non segna il confine tra i due punti geografici. Il Sud lo scavalca , arriva in cima all’Africa , sale il Mediterraneo e abita l’Europa. Il Sud produce vita in sovrabbondanza e rimpiazza le sue più atroci perdite. La sua energia scavalca ogni frontiera, diga,sbarramento.
Ho sentito commenti di tifosi degli annegamenti. Se fossero al potere introdurrebbero la pena di morte per viaggiatori non autorizzati. Nemmeno questa misura fermerebbe uno solo di questi viaggiatori. Chi si trova in una casa in fiamme si butta dalla finestra per non morire bruciato. Sa che si schianterà giù in basso ma si butta lo stesso.
I viaggiatori di adesso si chiamano profughi, si buttano da una patria in fiamme dritti in mare.
I tifosi degli annegamenti possono solo arrendersi all’evidenza che oggi sul Mediterraneo arriva una specie umana che ha guai troppo grossi per mettersi paura di un respingimento, di un naufragio.
Gli Stati Uniti che hanno un confine di terra con il Messico molto più controllabile del nostro Mediterraneo, si ritrovano oggi la presenza di una maggioranza ispanica. Gli anglosassoni non sono più l’entità più numerosa. Sono stati per questo rovinati? Anzi hanno prosperato. Il presidente Obama ne ha regolarizzati a milioni.
L’evidenza cui arrendersi e’ che l’accoglienza non è una virtù , ma un tornaconto e rende.
I tifosi dell’annegamento sono dei sabotatori volontari della economia. Probabilmente la praticano già evadendo tasse.
straordinario e incisivo fino al cuore
La casa in fiamme del Sud…
“L’idea filosofica di comunità…non ha nulla a che vedere con le piccole patrie…Essa non è una proprietà, un pieno, un territorio da difendere e separare rispetto a coloro che non ne fanno parte, ma un vuoto, un debito, un dono (i significati di munus) nei confronti degli altri, che ci richiama nello stesso tempo alla nostra costitutiva alterità da noi stessi”, (Roberto Esposito, Communitas – origine e destino della comunità)).
La communauté n’est pas une propriété, un plein, un territoire à défendre et à isoler de ceux qui n’en font pas partie. Elle est un vide, une dette, un don (tous sens de munus) à l’égard des autres et nous rappelle aussi, en même temps, à notre altérité constitutive d’avec nous-mêmes.
Grazie per il vostro supporto. Ne abbiamo bisogno, in un momento buio come questo per la libertà’ di parola in Italia 🙂
Già, il buio delle libertà. Eppure che chi spera nella luce. E’ così difficile fare un po’ di luce? Forse siamo un tantino adombrati. tutti. Perchè la fondaz EDL parla di momento buio? Erri è un condottiero, possibile che da parte degli intellettuali (come lui, vicini a lui ) non si riescano a produrre idee e iniziative valide per opporsi allo stato di cose presenti? Perchè non si riesce a costituire una spinta aggregante contro la deriva in atto? Altre associazioni si muovono nel buio, credono in quest’imbroglio del web, confidano negli strumenti del potere senza dubitare, senza conoscere i principi o le regole del gioco, che sono chiare, precise. Ma un modo per opporsi – a badarci bene – esiste, seppur nessuno osi parlare o, men che meno, scrivere. Basta analisi ! c’è bisogno di una nuova propulsione aggregante: chi avrà il coraggio di farsene carico? di esporsi? E’ venuto il momento dei progetti e dell’azione. La vita non si arrende mai, primo o poi la spunterà, non c’è da dubitare, però i costi saranno prevedibilmente alti, se non altissimi. Ma contro questa corsa alla speranza pianificata col miglior cinismo benpensante, si può far qualcosa che non sia prevedibile, che non sia facilmente neutralizzabile. Non interrogo, affermo. Altrimenti non ci sarà modo di strappare le redini agli eterni oratori dell’abominio. Grazie al dominio mediatico essi dirigono la carrozza a velocità folli, con tutti noi stipati nel vano bagagli a far da contrappeso o, all’occorrenza, da zavorra.
Bisogna trovare insomma nuovi spazi per aprire nuovi canali comunicativi e cominciare a costruire il nuovo pensiero delle libertà negate.
Fabio painnet blade
http://blogs.mediapart.fr/blog/eugenio-populin/240415/dans-le-monde-il-y-plus-de-sud-que-de-nord-erri-de-luca
Meraviglia di lucidità e di sintesi.
giustissimo