Capita allo scrittore di ricevere la domanda circa quali letture lo abbiano influenzato, a quali autori si sia ispirato. Di solito la risposta è nessuno. Lo scrittore pretende la sua completa originalità.
A questa domanda rispondo: tutti. Tutti i libri che mi sono piaciuti hanno aggiunto qualcosa ai miei pensieri e alla mia lingua. Posso dire di essere stato influenzato anche dai libri che non ho letto. Com’è possibile? Perché i libri che ho letto erano stati a loro volta influenzati dalle letture di altri autori sconosciuti, entrando così anche loro a far parte di un corredo.
La letteratura è un sistema di vasi comunicanti. Chi legge un libro ne sta leggendo a sua insaputa molti altri. Chi legge Cervantes sta partecipando delle letture fatte dallo scrittore.
Perché leggere molti libri, allora, se ne basta uno? Perché alla fine della lettura ci si accorge che quell’uno non basta più. Si è spalancata la rete dei vasi comunicanti.
Una biblioteca pubblica è la porta d’ingresso, gratuita e girevole, all’ispezione. Sono stato in quella di Casal di Principe, provincia di Caserta, definizione incompleta. Non è solo provincia, è anche centro di una volontà di riscatto e orgoglio civile. La biblioteca è costruita su un terreno confiscato alla camorra. Appropriarsi di terreni acquisiti malamente, toglie letteralmente terra da sotto i piedi della malavita.
Dove porta il viaggio del lettore dentro il libro? Dritto all’interno di se stesso, alla scoperta del mondo interiore che è deposto a strati in ognuno e che viene alla luce attraverso la lettura. Non si può fare da soli, questo viaggio, senza bisogno di leggere?
Pare di no, pare che si tratti dello stesso procedimento che presiede all’amore. Sta nel deposito delle energie di ognuno, l’amore, ma ha bisogno di un richiamo esterno per liberare la sua potenza. C’è bisogno in amore di una scintilla pilota verso la quale riversare la fuoriuscita del sentimento, che sia un essere umano o la divinità in persona.
Conferenza sul clima Polonia
Una ragazzina di 15 anni Greta Thunberg-Ci state rubando il futuro- (Democratica oggi)
A lei dedico la bianchezza della balena.
Come Tolomeo Filopatro testimonió dell’elefante africano, io testimoniai allora della balena, dichiarando la più pia delle creature. Poiché, secondo il re Giuba, gli elefanti militari dell’antichità salutavano spesso il ando alla testa d’albero della nave, durante un’aurora che invermigliava il mare e il cielo, io vidi una volta una grossa mandria di balene a oriente, tutte rivolte al sole e, per un istante, agitanti insieme le code inalterate. .
Come mi parve allora, non si era mai visto un simile grandioso insieme di adorazione agli dei, nemmeno in Persia, la patria degli adoratori del fuoco. Come Tolomeo Filopatro testimonió dell’elefante africano, io testimoniai allora della balena, dichiarando la più pia delle creature. Poiché, secondo il re Giuba, gli elefanti militari dell’antichità salutavano spesso il mattino con le probosciti sollevate nel silenzio più profondo
Che pasticcio, Mister Melville! Trascriverti sul cell è come cercare di fare entrare una balena dal buco della serratura!
“Stando alla testa d’albero della nave, durante un’aurora che invermigliava il mare e il cielo, io vidi una volta una grossa mandria di balene a oriente, tutte rivolte al sole e, per un istante, agitanti insieme le code inalterate. .
Come mi parve allora, non si era mai visto un simile grandioso insieme di adorazione agli dei, nemmeno in Persia, la patria degli adoratori del fuoco. “
La pagina con orecchia ed un punto di vista privilegiato… sulla coda; c’è confusione in letteratura quando bisogna parlare del corpo o descriverne una sua parte…
(da Moby Dick, di Melville)
[…]
“Fuori degli abissi senza fondo, la coda gigantesca sembra tendersi spasmodica ad afferrare qualcosa nel cielo più alto. Così ho veduto in sogno Satana maestoso allungare dalla fiamma baltica dell’inferno il suo colossale artiglio tormentato. Ma nel guardare tali scene, quello che conta è il vostro umore: se siete di umore dantesco, vi verranno in mente i diavoli; se quello d’Isaia, gli Arcangeli.
CHIAMATEMI ISMAELE so raccontare storie cacciare la malinconia e regolare la circolazione.Non mi sembra poco……
Poi ci sono le ragioni di Moby Dick per arrivare a toccare il fondo dell’abisso.
A proposito del Centro, del libro mai letto, della fonte a cui tutti attingono…
“Vi arriva il poeta
E poi torna alla luce con i suoi canti
E li disperde
Di questa poesia
Mi resta
Quel nulla
Di inesauribile segreto.”
(Il porto sepolto, di Ungaretti)
“Le cose che voi cercate, Montag, sono su questa terra, ma il solo modo per cui l’uomo medio potrà vederne il novantanove per cento sarà un libro.”
“Un volume scese, quasi docilmente, come un colombo bianco, tra le sue mani, le ali tremule. Nella luce fioca, vacillante, una pagina rimase aperta e ferma ed era come una penna nivea, con le parole delicatamente dipintevi sopra. In tutta quella confusione, quella fretta, Montag ebbe soltanto il tempo di leggere una riga, ma quella riga gli fiammeggiò nella mente nel minuto successivo come se vi fosse stata impressa con un ferro rovente.”
“I buoni scrittori toccano spesso la vita. I mediocri la sfiorano con una mano fuggevole. I cattivi scrittori la sforzano e l’abbandonano.”
“I libri erano soltanto una specie di veicolo, di ricettacolo in cui riponevamo tutte le cose che temevamo di poter dimenticare.”
Ray Bradbury
coi libri si rilegge sempre la propria vita—-Je ne regrette rien
E coi libri le amicizie nascono, maturano, s’illuminano…..
Da tutte queste scintille si leva un fuoco meraviglioso
Ogni lettore,forse,quando trova il suo libro,è un polimorfo perverso.è tutti i personaggi che incontra.Come in uno specchio.Un modo per capire il prossimo.AH umanità……..
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito. Perché la lettura è un’immortalità all’indietro.”
(Umberto Eco)
parole come una cascata di note,a volte……
Le parole a volte sono mani che sanno curare le nostre ferite,quando riescono arrivare al cuore .
– Le parole rimbalzano come suoni mai uditi prima e cancellano silenzi di cui si ignorava pure l’esistenza
Ciao poeta , leggo le tue parole e come sempre trovo punti di adesione e di scollamento :-D. Non lo so… da come parli pare che tu sia vissuto sempre tra i libri. Lo hai scritto molte volte e dev’esser stato così.Hai avuto la fortuna di esser stato sin da piccolo circondato dai libri e di aver stabilito con loro un contatto confidenziale. Io no. Il massimo delle letture in casa mia (oltre Bibbia e Vangelo) erano altissime: Harmony e Liala (che le colleghe infermiere di mia madre prestavano copiosamente), riviste di Annabella e Gente, qualche volta La Stampa, buona il giorno dopo per incartare le scarpe da metter fuori sul balcone o a riparo dagli scolamenti dei sacchetti della munnezza. A scuola e nei collegi poi, i primi libri di infanzia erano sempre gli stessi a disposizione, così stracciati dal gioco e pochi che più che leggerli rimanevi a bocca asciutta, ché non capivi mai com’è che una favola andava a finire ( a proposito: la storia di Rosaspina, cumm cazz fernesch po’?) …
… Leggere era un lusso, i libri di scuola da portare a termine a fine anno in prestito d’uso: una palla e una responsabilità all’unisono. Quindi ora mi trovo alla mia bella età in un ossimoro in termini, con una casa che scoppia di libri letti, il risultato di un digiuno tenuto troppo a lungo… e una tessera della biblioteca civica che ormai quando passa alla macchinetta risuona con ” Ma stai n’ata vota ccà?”. Avevo paura dei libri… avevo paura di non capirli, di non saperli leggere… sono venuti loro da me. Piano piano, finché la mano non ha osato oltre che a sfogliare pagine pure a inventarne qualcuno… perciò, tutta ‘sta confidenza io spero sia possibile ai bambini di oggi, in modo naturale, specialmente nelle zone depresse per varie ragioni… che sia possibile subito quel viaggio di tante esperienze, di tante vite possibili e stimoli. Che non stiano loro sulla banchina della paura e del dubbio, ad aspettare che un libro li carichi sulla groppa per portarseli via. Che siano loro la barca del loro viaggio. … Scusa le chiacchiere, è che leggo un tale scrittore che più che una scintilla, con me ha fatto il falò 😀 un bacio grande grande. Il tuo tappino.
ogni libro è un incontro
I libri ,come gli amori ,ci accompagnano
nelle infinite metamorfosi della vita.
Un nodo stretto,forse, indistruttibile.
A ciascuno il proprio intreccio, stravagante.
Ogni lettore legge il suo libro,ogni lettore lo sa.
I libri che leggiamo?Desiderio caso fortuna destino,chissà……
Questo articolo è arrivato alla mia attenzione così, proprio oggi che sto leggendo un libro e più vado avanti più mi chiedo “Erri DeLuca avrà letto questo libro?”. Il libro che sto leggendo è D’amore e ombra di Isabel Allende.
“Sospetto-scrive Borges- che la Biblioteca perdurerà…infinita…inutile…” (La Biblioteca di Babele).
Infinita, ma inutile…Perché?
E’ anche mia consapevolezza che “il mondo dei libri è il più grande”… insieme al mondo della natura.
——Perchè il bello non è
che il tremendo al suo inizio—–
Rilke
ogni libro che diventa -nostro-aumenta la consapevolezza della nostra pochezza,è bello poi- naufragare -in questo mare…