Aristotele riporta la frase di un filosofo collega, Agatone: “Dio non ha potere su questa sola cosa: fare che le cose fatte non siano”. Gli avvenimenti accaduti non possono essere annullati. Il passato è irreparabile.
Molto più tardi, nel suo Zaratustra, Nietzsche tenterà un salvataggio della divinità: il “così è stato” è opera del suo “così ho voluto”. Il suo rimedio procura un’aggravante: davvero la divinità ha voluto il passato esattamente così?
Il desiderio d’intervenire sul passato è un volenteroso tentativo di correggerlo. Gli storici pretendono di darne versioni di comodo, utili al potere del momento. Ancora di più, i contemporanei di un avvenimento cercano di ridurlo di proporzioni e conseguenze.
Gli Americani hanno eletto il presidente meno adeguato della loro storia e stanno producendo argomenti per negarlo: forse i grandi elettori non ratificheranno la sua nomina quando si riuniranno prossimamente a Washington; si riconteggiano i voti di alcuni stati; ci sono state infiltrazioni di hacker russi che hanno alterato i risultati; si avvierà la procedura dell’empeachment. Sono esorcismi che vogliono intervenire sull’accaduto, fare in modo che sia revocato.
Quello che non riesce a una comunità, riesce invece al singolo. I miei ricordi restituiscono qualche possibilità al passato, lo ammansiscono con piccole sfumature, varianti, correzioni. I ricordi personali alterano a proprio favore amori perduti, incidenti, errori, omissioni, torti commessi. I ricordi concedono le attenuanti necessarie a mandarsi assolti, o almeno a scusarsi. Non correggono il passato, ma lo smussano.
I ricordi smentiscono Agatone, una presenza benigna in ognuno di noi rivede continuamente la versione degli avvenimenti spiacevoli. Il passato nudo e crudo è insopportabile.
Erri De Luca
(in foto: Ritratto di Aristotele in marmo, copia romana di originale greco di Lisippo (330 a.C. ca.); Museo nazionale romano di palazzo Altemps)
Le parole si leggono con gli occhi.
I fatti si osservano con l’animo, e con l’animo si ascoltano. E a volte, solo qualche volta, si rielaborano.
in questo spazio o si diventa moderati o si è sempre in attesa di moderazione
SAREBBE un bel regalo di Natale capire che cosa significa tutto questo
il passato è appunto passato.A ognuno il suo.Amen.Torniamo ai giorni nostri.
Mi pare ce ne sia un gran bisogno.Qualcuno ha ancora voglia di pensare ,?
di immaginare .?di ridere ,anche.?Ce n ‘è un gran bisogno ,mi pare.
auguri a tutti,
Ognuno ha il passato che si merita?forse.
La morte consegna ognuno di noi alla leggenda: il trapassato è più buono, più bravo, più bello. Chi gravitava intorno pure più bastardo, causa inconciliabile revisione della Trama originale prima condivisa, poi oggetto di diniego. Il passato qui non c’entra, lo so, me ne scuso.
Mi spiace contraddire il tuo, e vostro, sentimento poetico del ricordo. Se una persona mi stava sull’anima da viva, continua a starmi da morta.
Il trapassato è più buono e più bello solo se lo è stato in vita.
Il tempo non cancella e non modifica.
Sì, ok, a Natale tutti diventano più buoni…
Non c’entra nemmeno Natale. Quando una persona non legge, non legge. Diniego, appunto.
il commento si commenta da solo
se tutte le ragazze e i ragazzi del mondo
si dessero la mano…
più di una vecchia canzone..
da Aleppo ci arrivano ancora segnali di vita.Riusciamo ad ascoltare quei battiti?
O il nostro passato,assolto o no,ci risucchia senza sosta?
Siamo tutti inevitabilmente coinvolti
qui e ora ma non tutti allo stesso modo
Possa Assad essere sepolto da migliaia
di sputi che gli arrivano da tutto il mondo
Su’ la testa Assad ,come tutti,è solo
un piccolo uomo che si crede qualcuno finché un altro nessuno gli darà una mano.
Putin o Trump o l’Iran ..
ai potenti di turno chiederemo e chiediamo di renderci conto oggi
di tutto quello e questo
oh mercy.Bob Dylan
Non so se sono “diversa” o soltanto crudele. Ma io non riesco a “smussare” niente. Anzi, amplifico. Ricordo episodi lieti ed episodi tristi. Invecchiando quelli lieti diventano sublimi, ricordi meravigliosi, struggenti. Per quelli tristi provo rabbia e dolore, più il tempo passa e più aumenta la mia rabbia, il rancore verso le persone colpevoli, anche verso me stessa se è mia la colpa.
Da giovane sapevo perdonare, conciliare, ci passavo sopra. Adesso non tollero più. Scelgo come da giovane non facevo, mi lascio coinvolgere dove da giovane non trovavo il coraggio, mi scopro a dire o fare quello che ho voglia, senza curarmi dell’approvazione altrui, senza timore dello scontro.
Altro che smussare!
Ha ragione, Erri. Il passato nudo e crudo è insopportabile. Quando mi pesa, mi sforzo di rievocare i momenti felici e li uso come un tappo. Ne ho avuti tanti, dopotutto, e non ho fatto granché per meritarmeli. Ho ricevuto più di quanto ho dato. Va bene così, senza smussare.
Venendo a mancare il centro dell’universo, ogni sua parte diventa centro autonomo e tentativo di equilibrio… Tutto perde il senso originario nel nuovo assetto…
Penso che succeda la stessa cosa dopo la morte di un genitore, nel quale ci si specchiava. L’identità del passato non esiste più, rivisitarla procura vertigini, effetto collaterale di ogni leggenda. Mah! Quante stelle, stasera! Capita che la nuova direzione sia anche l’identità, ma questo non si dice.
vale solo per chi crede di aver avuto
un passato leggendario-
-le donne , i cavallier,le armi, gli amori-
ho fatto sempre fatica a capire il mondo,
questo ancora oggi.
Poi,sì,certe estati…certe primavere…
quante stelle….mah!
d’accordo ognuno non si vede ,non vede se stesso e come potrebbe?ma non per questo siamo prigionieri dello sguardo degli altri nella stessa identica misura
per misura.Forse siamo più liberi di quello che pensiamo,forse questo ci fa paura e allora si comincia con l’indicare lo stupido
il malvagio l’egocentrico che è sempre
l’altro da noi.Uno potrebbe vedere in tutto questo la legge di necessità. Quando
questa necessità non sarà più necessaria?
La risposta è nel vento?Ancora?
Malala premio Nobel per la pace
-la storia non cade dal cielo,
siamo noi che la facciamo-
sono da prendere molto sul serio le sue parole.Il passato è passato,crudele e
insopportabile è questo presente
pieno di sangue in troppi luoghi del mondo
Ognuno non si vede per quel che lo vedono gli altri o i posteri, nè per quel che è : uno stupido non sa di esserlo, un perfido non si avvedè, un malvagio non prova rimorso, un egocentrico e’ la sommatoria di ogni pregio…. Triste maturare cio’…
Alcuni anni fa, aprendo un racconto, feci esordire la mia penna con “La morte e la merda sono le uniche cose democratiche”. Feci di seguito una piccola digressione sulla meteorologia e sulla sfiga, che soggiacendo a una serie di variabili non potevano aspirare al livello democratico delle prime. Però mi accorgo leggendoti che forse avevo dimenticato un elemento essenziale… quello che citi… e forse, più che democratico lo definirei: affidabile. Il passato… eh! I poeti ci sguazzano nei ripensamenti ( Amor condusse noi a una morte), gli storici ci si spremono nelle interpretazioni ( Napoleone: condottiero o dittatore?) i politici si giustificano ( Allora , vista la situazione contingente, non si sarebbe potuto fare altro!), i religiosi si assolvono ( l’Inquisizione fu catastrofe morale da cui imparammo tutti nel percorso di fede!)… mentre il popolo, i malfattori e le mignotte se lo scrollano dalle sopracciglia come forfora che potrebbe annebbiare un futuro in cui ancora maledettamente si spera.
(A proposito di popolo…Riflessione su quello con passaporto USA: A questo oggi in particolare, tesoro mio, chi ha vinto alle elezioni americane e governerà…non gliene frega un caxxo. Anzi: lo ha votato apposta il buffone, il gran tombeur de femmes avec les chèques, col riportino ossigenato e la moglie zoccola, che insulta tutti e che promette il proprio status di riccone a tutti… lo hanno fatto per voglia di ridere, per voglia di schiaffeggiare la politica democratica americana, tanto seria e equilibrata, tanto incravattata e perbene… che non ha guardato per otto lunghi anni alla miseria della gente normale nonostante la premessa. Certo, anch’io son trasalita all’indomani delle elezioni americane… ma poi richiudendo la bocca dalla sorpresa e aprendo le orecchie ho colto la risata isterica nella gravità dell’esito elettorale. Che diranno gli americani tra vent’anni di questa elezione? Chi lo sa? Magari ci stiamo sbagliando noi a pensar male e il biondone sarà il più grande presidente USA mai visto in tanti secoli 😀 )
E dicevamo… il passato. Cos’è il passato? A me sembra una finestra su un orizzonte visto dall’ala cortile; tu ritieni sia l’arte di ‘smussare gli angoli ai ricordi’. Ovviamente immagino ti stia riferendo ai ricordi ‘scomodi ‘ ( quelli belli di solito si ingigantiscono 😀 , altro che smussarli! ); può essere, però ha anche lì diverse variabili. Dipende da cosa si è vissuto, da quali traumi certi ricordi siano appesantiti, dalla capacità di buttarsi alle spalle le vicissitudini… e soprattutto ( visto che molte vergogne e molti brutti ricordi attengono a nostre scelte acerbe o sbagliate): alla capacità di perdonarci. Magari a te riescono meglio, o forse hai trovato il modo di prendere certe immagini dal lato giusto… questo è bene. Com’è un bene che nessuno possa toccare il passato nostro, o di chiunque altro. Bisogna saper convivere con le nostre pecche, con i traumi, con i lutti. Magari un giorno riusciremo a ridere di tutti gli sbagli commessi, degli amori lasciati andare con troppa facilità, delle occasioni non colte, dei pugni sferrati inutilmente: o a ‘smussarne gli angoli’ , come dici tu… ma ritengo sia giusto tenerne da conto alcuni nella loro vivacità recente; aver rispetto di alcuni che han lasciato cicatrici a vista ci ricorda il passaggio importante di un pericoloso piede in fallo, che siano o meno quelle risultato di nostre scelte. E’ giusto tenerli integri quei ricordi, e quando il tempo della vita cambia e si solleva un prurito fastidioso, ricordarne l’origine forse aiuta a non ripetere lo stesso copione fallimentare e a preservare il resto della pelle da incisioni che prima non era stato possibile scansare. L’unica utilità del passato è… l’utilità. Solo un coglione non ne farebbe tesoro.
Ciao poeta <3 scusa la lungaggine.
( Ma tu ci leggi ogni tanto? baci)
Quando solleveranno il velo pietoso che riveste i segreti di stato, sarà facile ricondurre nell’imbuto dell’Oblio l’intervento della mano destra: agiva senza sapere cosa combinava nel frattempo la mano sinistra, a sua volta ignara di invadere il campo di azione della sua omologa mentre l’aiutava a lavarsi.
Personalmente credo ai ricordi senza schermi dei portatori di Alzheimer: gli unici che persistono alle difese, sono impastati di una consapevolezza che l’io non saprebbe sopportare e che Il Dio,per lo stesso motivo, non potrebbe, a rigore di logica, perdonare.
Ma a chi ha amato… Forse era amore…
per celebrare la vita
sempre
e ballare la danza dei -Carmina Burana-
e l’amore che ritorna ogni volta
che si ascolta -il cielo in una stanza-
il cielo è veramente grande
Il passato non si cancella, è la verità riconosciuta e accettata, la sola “base sicura” su cui è possibile costruire le cose buone del presente. Con la consapevolezza che non esistono colpe; esistono errori sui quali possiamo far luce. Non abbiamo nulla da perdonarci dunque, solo far crescere in noi consapevolezza e compassione.
-Dio lo spazio che risana-Rilke
noi supponiamo un dio che abbia i nostri pensieri,il nostro povero modo di pensare il mondo, il nostro modo di abitarlo.
Dio è il muto che ci abita,il cieco
che sta nel nostro profondo,nello spazio che risana.
A noi il compito di farlo parlare ,di indicarci la strada.
A noi il compito di vedere nel passato quello che non avevamo visto ,quello che
oggi ci salva.A noi il compito di tenere
unito,nel nostro presente, quello che siamo stati e quello che siamo oggi.
Il futuro entra sempre dalla porta piccola che Benjamin ci ha indicato e tanti prima di lui:quella del cuore.
Mi piacerebbe sapere come gli ebrei “smussano” la Shoah…?
Non la smussano la shoah
ma tutto va a finire in quel
tritacarne che è la storia
vedi Aleppo oggi.
Ma noi riusciamo a inorridirci
OGGI?
Grazie all’imperversare dei mass media e la saturazione dell’informazione, ormai abbiamo fatto il callo a tutto. Solo se siamo colpiti direttamente, per esempio mentre camminiamo per il lungomare di Nizza, allora inorridiamo…
Il peso del passato si ripresenta con una faccia più sopportabile, perde quel qualcosa che si scioglie nel tempo
Le facce dei miei parenti che si sciolgono nei forni di Auschwitz non mi si ripresentano affatto più sopportabili…
è una grazia potersi permettere di “arrotondare” i ricordi.
rammento dopo anni molti dettagli che talvolta preferirei non ricordare
dopo essermi fatta parecchio male, la “presenza benigna in me” mi ha insegnato ad agire sul presente per renderlo ricordabile senza troppi danni
spesso mi riesce … ma non sempre
e allora solo l’imparare dagli errori, la certezza della fallibiltà umana e, di conseguenza, il perdonare e il perdonarsi, mi aiutano a convivere quasi serenamente con il passato !!!
grazie Erri per queste opportunità periodiche di riflessione
Potrebbe signor De Luca, e io ritengo che lei ci abbia già pensato, inserire questi frammenti filosofici in un diario Filosofico, e consegnarlo ai posteri sotto la forma più sublime che esista, un libro. Mi piacerebbe tenerlo nella mia biblioteca. Ci pensi !