In una di queste ore prima del giorno leggo da un trattato del Talmud dei capitoli intitolati: ”Rotoli dei padri “(Pirké avót).
Ammiro pensieri antichi che s’interrogavano sulle azioni umane.
Ne riassumo uno che mi riguarda e che stava da qualche parte sotto pelle, prima di trovarlo scritto.
Il salario di una buona azione consiste nella buona azione in se stessa. Il salario di un torto commesso consiste nello stesso torto compiuto.
Dunque non ci sono altre conseguenze alle proprie azioni al di fuori di quelle immediate. Contengono sia causa che effetto.
Riconosco il motivo per cui quando commetto un torto, risento subito il contraccolpo negativo.
Altrove nel capitolo leggo: ”Chi compie una buona azione si procura un difensore, chi ne commette una cattiva si procura un accusatore”.
Come si possono conciliare le due affermazioni?
Nella prospettiva del tempo: il salario di una buona o di una cattiva azione si riceve e si consuma immediatamente. Il beneficio o il danno si manifestano all’istante in chi compie qualcosa di buono o di cattivo. Ne risente la natura anche fisica della persona.
Ma proiettata al di fuori di se e nel lungo periodo, la buona azione troverà un difensore di chi l’ha eseguita, mentre la cattiva procurerà un accusatore.
Non so se queste letture svolte alle ore buie possano avere un senso per qualcuno. Le nomino e le cito perché hanno un senso per me. Mi introducono nel giorno, come l’acqua che mi passo sugli occhi e mi strofino in faccia al risveglio.
NESSUNA PASSIONE SPENTA
LA NOSTALGIA APRE AL FUTURO
BEATI GLI OPERATORI DI PACE
PERCHE’ SARANNO CHIAMATI FIGLI DI DIO
ALLORA UN BUON NATALE A TUTTI E UN ABBRACCIO A TE,ERRI
Ben oltre le idee
di giusto e di sbagliato
c’è un campo.
Ti aspetterò laggiù.
Rumi
la possibilità di poter dare è l’unica forma di privilegio che amo
Coltivare la fiducia negli altri, anche sbagliando per eccesso meglio che per difetto,è una pratica ascetica da coltivare,con fatica, ma vivremo meglio.
Affidarsi .è il noi adulto che deve tenere per mano il bambino dormiente dentro di noi che comunque ,a suo modo,ci sorveglia.Ogni tanto si sveglia e ci sorride
Si vive la vita in fretta,poi ,a un certo punto,il nostro passo diventa più lento,i pensieri più affollati di ricordi.
Riuscire a trattenere quelli felici è la giusta contabilità del cuore,quella necessaria, dove il dare e l’aver dato si confondono.
Il mondo dell’effimero,il nostro,diventa un posto in cui è ancora bello stare.Amando si riesce a passare,forse,per la cruna dell’ ago.
C’è una certa ora-come un peso buttato via:
quando in noi l’arroganza è domata.
Un’ora d’apprendistato,in ogni esistenza
trionfalmente ineluttabile
………………….
Ora dell’apprendistato!Ma un’altra luce
ci si fa vedere e conoscere-appena accesa l’aurora.
Te benedetta,ora suprema della solitudine
che passo passo la segui
Aspettando il disgelo con Marina
Notavo anch’io che, nel disegno di un ossimoro, il verdeggiante secco albero, a seconda che si legga da sinistra a destra, ha profonde radici che alimentano la parte vivente che sostiene la parte morta che fa da tana a qualche essere animato…
Si potrebbe dire meglio, lo so.
Dal Libro della Giungla:
“Una delle bellezze della legge della Giungla è che la punizione salda ogni conto. Non vi sono recriminazioni.”
Ma vige la pena di morte per chi uccide ai posti di abbeveraggio se è stata dichiarata la Tregua dell’acqua nel caso una sola fonte ci sia per saziare la sete del popolo della Giungla.
Le buone azioni si compiono per la nostra anima. Le cattive azioni si compiono per la nostra vita. Insieme ci danno una visione opaca della strada da percorrere. Questo ci dovrebbe indurre a capire le colpe degli altri.
Che bel disegno!
Credo sia sempre vero il detto “Chi semina, raccoglie” e dal bene si può raccogliere moltissimo. Non è detto però, che per il male ci sia sempre un accusatore…oggi mi pare che, purtroppo, spesso non sia così.
Scriveva Simone Weil -Quando dico io-io pecco-
Aveva ragione,ha ragione: è il più largo noi che ci dà riparo e che ripara,contenendolo,il delirio di onnipotenza che abita ciascuno,poco o tanto
Uno sguardo di tenerezza sulla nostra povera e meravigliosa vita,l’unica che abbiamo, poi ci farà stare meglio
Grazie…tutto è nelle nostre mani. Spero di poterla rincontrare e nel mentre lo scrivo sento che sta già avvenendo…
Ciao Poeta :-*, come stai? E’ bello ritrovati 🙂 e ritrovare nelle tue parole qualcosa che è sempre parte che sento ‘domestica’ per me…Vorrei rispondere così (se di risposta si tratta) a questo riferimento religioso che oggi richiami. A parte il fatto non so come ci si alzi e ci si sciacqui la faccia con una lettura sacra … in ebraico per giunta, il tuo gesto mi ricorda però il bisbiglio di mia nonna che si alzava e si leggeva la sua quota assegnata di preghiere dalla Bibbia ogni mattina. Per lei ‘mattina’ era quella che è per te, quando tutti ancora stanno in un sonno che precede la sveglia obbligata. E sempre da lei trovo il retroterra di un commento. Lei diceva spesso ‘fai il bene e dimentica, fai il male e pensa’… in ebraico non so se sia l’esatta traduzione di quel che hai riportato… non credo però, non del tutto almeno. Gli ebrei sono un popolo molto duro, bianco o nero , acqua o olio, e non ci sono molti margini per sfumature. In certi casi concordo, in certi altri no… ma mica per niente aderisco ad altra fede e ad altra cultura 😀 . Manca ad esempio un concetto essenziale, tra difensore e accusatore, tra bene e male . Questa riflessione è troppo accentrata su se stessi come cause e effetti, e poco bada al circostante. …
Il bene e il male sono pietre lanciate nello stagno, le cui onde arrivano lontano… attorno a noi , checché sia il bene e il male che produciamo in qualche modo e le relative conseguenze su noi stessi, esistono contraccolpi che vanno oltre, percorrendo le strade della memoria degli altri sulla nostra condotta, vicolo s’è bene (dov’è difficile entrare davvero nei cuori), strada larga s’è male (dove indifferentemente viene messo lo scassacazz e il fetentone… un posto molto affollato). Ecco, forse manca questo alla riflessione del Talmud, l’effetto sugli altri, con la critica uteriore : Chi compie una buona azione si procura un difensore, chi ne commette una cattiva si procura un accusatore”. Magari! Chi fa una buona azione spesso riceve un grazie fugace, chi ne compie una cattiva di accusatori se ne procura almeno cento. Per questo assurgo a Talmud più le parole di nonna che quello originale: ‘fai il bene e dimentica, fai il male e pensa’, affinché il bene sia davvero gratuito e il male davvero ponderato; diciamo che da una donna di esperienza la scrittura del Talmud sarebbe venuta più saporita 😛 . TVB, ciao Poeta <3 <3 <3 il tuo tappino.
Riuscire a governare se stessi si impara nel tempo,con infinite cadute e mai abbastanza.Siamo legno storto, tentati dal bene e dal male.
“Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza.” Per questo Jung consigliava di non eludere l’errore, per non eludere la vita stessa: dobbiamo imparare a convivere con quel tipo molto cattivo, molto povero, che abita in ognuno di noi…Altrimenti rischiamo di proiettarlo all’esterno, di”
ipercompensarlo” con un giudice… Ma davvero non dovremmo vergognarci mai di essere alleati dell’amore e ad esso di pagare il suo tributo.
“Cattivo tempo è quando operi il male e ti dimentichi di fare il bene”.
Riflessione di Bernardino da Siena per non entrare nel ” mal anno “.