La vecchiaia è un’attività rischiosa. Si sta in un precario equilibrio e se un giorno manca un qualche acciacco, viene da preoccuparsi.
Applico all’età che sto attraversando le categorie del crimine: colposo, preterintenzionale, premeditato.
Vecchiaia colposa: quando capita un accidente involontario, un malanno che riduce i movimenti e accelera il decadimento dell’aspetto. Richiede grandi sforzi di volontà per rimediare.
Preterintenzionale: cercando di contrastarla, si fa peggio, lanciandosi in qualche impresa improvvisata. Per mortificazione si reagisce giocando al ribasso.
Premeditata: darsi un programma di contenimento delle conseguenze anagrafiche.
Sentendosela arrivare addosso dal conteggio dei compleanni, ci si chiede come esorcizzarla e allora si premedita.
Il mio piano ha questa strategia: aggredirla. Non lasciare che s’impadronisca del corpo e avviare su tutti i fronti le procedure di contrasto.
Nel cranio: leggere, giocare, dalle parole crociate ai giochi di carte, a dama, scacchi, esercitare la memoria ripetendo poesie, canzoni, studiare, per esempio una lingua.
Nel corpo: allenarsi di più, in ogni giorno, camminare più di prima e regolarmente, proseguire l’attività sportiva, meglio all’aperto, badare al cibo, al peso, al sonno.
Si diventa in vecchiaia gli allenatori di se stessi.
La sola alternativa è lasciarsi andare, giustificando la resa con l’età denunciata dall’anagrafe.
A mio favore ho un’assidua applicazione del corpo all’esercizio fisico, dovuto al lungo tempo passato nelle lavorazioni manuali. Fu una disciplina rigorosa, rimasta impressa nelle abitudini, nel risveglio in anticipo sull’alba e nel conseguente crollo a prima sera.
Non lascio in sedentaria pace braccia e gambe. E solo dopo averle adoperate, la loro stanchezza è buon segno.
Invecchiare è un’attività sperimentale. Ognuno è vecchio per la prima volta.
Invecchiare scrivendo dei bellissimi corsivi in prima pagina sul Corriere del Mezzogiorno di domenica, mi sembra un ringiovanire!
Sperimentale,ecco la reale esistenza del corpo…grazie!
Chaplin ha detto che “la giovinezza sarebbe un periodo più bello se solo arrivasse un po’ più tardi nella vita.”
Ecco, credo che nel tuo caso si tratti di questo: la vecchiaia vera non è quella anagrafica, fisica ma quella mentale.
E infatti la tua testa mi sembra giovanissima, direi in fasce.
Per tutto il resto, il tuo piano mi sembra infallibile, anche se la mia impressione è che – più che aggredirla – la vecchiaia tu la inganni, la prendi in giro.
La distrai con il sorriso, proprio alla maniera di Chaplin.
Non sei vecchio perché sei poco saggio se parli di te in termini di manutenzione!! Buona giornata Fantastico.