Nei due anni di incriminazione per istigazione ho partecipato a un centinaio di incontri pubblici parlando di “La parola contraria”. In ognuna di queste occasioni era presente almeno un carabiniere o un agente della DIGOS, l’ufficio della Questura che si occupa di indagini politiche. Dovevano evidentemente riferire se continuavo a commettere il reato.
Dopo le prime volte, vista l’assiduità della presenza, iniziavo i miei interventi all’incirca così.
“Dichiaro che la linea di falsa alta velocità in Val di Susa va sabotata. Faccio questa dichiarazione in apertura a beneficio dei funzionari presenti. Possono risparmiarsi il seguito dell’incontro.
L’incriminato ribadisce il suo reato”.
Non mi disturbava la loro presenza, ma lo spreco del loro tempo perso dietro a uno scrittore che presentava un libro. Era una disposizione che ha riguardato tutto il territorio nazionale.
La sentenza che ha smentito l’accusa, mi ha congedato dall’obbligo di ripetere a oltranza quella mia convinzione.
Qualche giorno fa sono stato invitato a Terni a parlare in un’assemblea organizzata da cittadini contrari a un altro inceneritore di rifiuti. Terni è un caso clinico. Nel reparto di Oncologia entrano ottanta nuovi pazienti al giorno, venticinquemila all’anno.
Anche in questa assemblea erano presenti agenti della DIGOS. Dopo il proscioglimento ancora prosegue l’ascolto di Questura. Le mie parole, ufficialmente dichiarate incapaci di istigare, restano sospette. A questo punto decido di considerarlo un onore.
Aggiungo che la loro presenza ai miei incontri pubblici non è un servizio, è un vizio.
Erri De Luca
Foto archivio Fondazione Erri De Luca
Sulla traccia di Nives
bella la foto di Erri ,forse si sta chiedendo:che cosa è la neve?
Dichiaro i miracoli
I miracoli sono frequenti, ordinari. reggono continuamente la vita e quando quella smette è perché ha smesso di spedire una carica pilota che faccia da guida al miracolo. Si muore quando non si chiede più. il verbo della vita è chiedere, avere una domanda, lanciare il punto interrogativo verso l’alto, annuvolato o sgombro. Chiedere per forzare la solitudine, a bassa voce mandare la richiesta, perché il soffio e non il grido va lontano. chiedere perché non chiedere è la resa.
Se proprio è necessario far risalire i miracoli alla divinità, allora è una che non può evitare il maremoto nell’oceano Indiano, ma può accorrere sul posto per strappare un rimasuglio di vite, inventare eccezioni. Sono giochi di prestigio di un artista di circo che fa spalancare la bocca ai bambini. Sono loro gli intenditori di miracoli, quelli che li vedono apparire più spesso. Per scorgerli conta essere disposti a meravigliarsi. – Erri De luca, Sulla traccia di Nives, pag. 83 e 84
Lascia a loro il vizio di presidiare tu non perdere quello della parola e della verita’
Con stima
Noi stiamo con Erri.
(Giuseppe Fiordoro e Lusjrosa Salvati).
servizio e vizio.
a ognuno il suo
se c’è la scelta
è vita
diversamente
èlavita
il canto delle sirene
o il loro silenzio
così il pensiero di K
vedere tutto oscuro
porta nel buco nero
la guerra è sempre lì
specie di martedì
l’altro vizio, non caricabile sulle spalle di chi mette a disposizione la propria preziosa voce pubblica, è non tutelare la salute dei propri cittadini…