Giulio Vecchini è un liutaio di Cortona specializzato in chitarre.
Una di queste è fatta con un pezzo di fascione di un barcone sequestrato a Lampedusa.
Sotto la laccatura riporta i colori stinti dagli anni e dalla salsedine rimasta nel legno.
Diventare chitarra è l’ultimo e imprevisto impiego dell’imbarcazione.
Fatta per la pesca nel Mediterraneo, avrà traversato un milione di onde.
Infine è servita al trasporto della più redditizia merce di contrabbando, non la droga, ma il corpo umano.
Nelle peggiori condizioni di navigazione della storia, i corpi ammassati sopra e sotto coperta si sono pagati il più esoso e rischioso dei passaggi.
Questi barconi che ho visto ammucchiati in secco a Lampedusa hanno caricato a bordo le necessità e i bisogni allo stato puro.
Questo legno ha avuto la sorte di non affondare con i suoi passeggeri e di farli sbarcare in terraferma.
Per la sua missione compiuta è stato sequestrato: corpo del reato.
Alcune leggi travisano la realtà e incriminano le salvezze.
È giusto che quel legno suoni.
È una forma di riparazione e di giustizia il traguardo del canto in fondo alle tragedie.
(Foto di Sara Uboldi)