Il senso e il peso delle frasi dipendono molto da chi le dice e in quali circostanze. “Gli uomini sono tutti uguali”: detta da Martin Luther King a Memphis negli anni ’60 aveva la portata idrografica di un fiume ingrossato dalle piogge. Le assemblee cambiavano con quella frase i rapporti e i confini del vivere civile.
La stessa frase “Gli uomini sono tutti uguali “, detta con ira o con rassegnazione da una donna abbandonata dal marito, è molto più scarica di effetti.
Mi è venuto in mente questo esempio leggendo la frase di un uomo che riceve il permesso di uscita per qualche giorno, dopo venticinque anni di reclusione. Era il 1991 del secolo millennio sbriciolato alle spalle, quando si aprì la sua cella e si richiuse il mondo. Si diventa testuggini con la gabbia addosso quando si diventa prigionieri, varietà umana da laboratorio delle privazioni.
L’uomo uscito in permesso, il primo, dopo il quarto di secolo rinchiuso, si chiama Carmelo Musumeci. Negli anni ha bussato ai muri e alle orecchie la sua ragione contro l’ergastolo ostativo, formula che nega per decreto la speranza. Ha bussato a orecchie e muri, spedito lettere dalla buca in cui è stato infilato. La sua ragione è una: il diritto di conoscere un termine alla pena.
Il magistrato di sorveglianza gli ha permesso di trascorrere Natale e Capodanno a casa. Leggo la frase dal suo diario di uscita:
“Il cielo mi sembra enorme”. Noi all’aperto non lo sappiamo più. Ci facciamo caso giusto per sapere se è da ombrello. Il cielo è enorme fuori del cortile dell’ora d’aria. Il mare è da inginocchiarsi per baciarlo.
“Il cielo mi sembra enorme”: è la frase di un uomo che acquista la vista. Un accecato torna a vedere. Un sordo torna a sentire le domande dei suoi nipotini. Un uomo rinchiuso nella circonferenza di un orologio senza lancette, torna a avvertire il battito del tempo che spetta a ogni essere umano.
Detto da lui, il cielo torna a essere enorme anche per me.
Foto Archivio Fondazione Erri De Luca
“Il cielo mi sembra enorme”: è la frase
di un uomo che acquista la vista.
Un accecato torna a vedere.
Un sordo torna a sentire
le domande dei suoi nipotini.
Un uomo
rinchiuso nella circonferenza
di un orologio senza lancette,
torna a avvertire il battito
del tempo che spetta
a ogni essere umano.
Detto da lui,
il cielo torna
a essere enorme
anche per me.
il cielo è enorme,di tutti e di nessuno, parola potente che ci invita al banchetto dell’uguaglianza della pietà della misericordia.tanto in alto come in basso.
Qui in basso_manda il tuo pane sul volto delle acque,perchè in molti giorni lo troverai_