13 aprile 2015 intervento alla Maison de la Poesie, Parigi, dopo la lettura di pagine di La Parola Contraria, con la voce dell’attrice.
Grazie di avere pronunciato in questo luogo dedicato alla poesia, la prosa di uno scrittore incriminato per le sue parole. In questo modo pubblico e corale in questa sala è stata sabotata quell’ accusa e quella incriminazione.
Il 20 maggio sarò interrogato in aula dai miei accusatori.
Il 20 maggio risponderò delle mie parole con le mie parole.
Il 20 maggio sarà il giorno del mio compleanno numero 65.
Considero la coincidenza una fortuna. Potrò festeggiarlo da scrittore, difendendo il mio vocabolario dall’aggressione della censura e della minaccia penale.
Difenderò il verbo sabotare che ho ricevuto dalla lingua francese e che ho applicato in differenti occasioni della mia vita. Qui ne ricordo solo due.
Da operaio nei giorni degli scioperi condividevo il sabotaggio della produzione, che consiste nell’incrociare le braccia. Lo sciopero è un’azione che si concretizza in un rifiuto.
Da autista negli anni ’90 sulle piste della guerra di Bosnia appartenevo a una comunità di volontari che con la loro presenza sabotavano la guerra. Era un’azione opposta a quella dello sciopero, si praticava con un intervento.
Questo paio di esempi mi aiutano a dire in cosa consiste il valore e il significato del verbo sabotare. È stato e resta per me il titolo di un impegno civile
Il 20 maggio rivendicherò insieme a quel verbo la mia biografia di cittadino.