Vagility è una parola inglese che definisce l’abilità di un organismo a muoversi liberamente e migrare.
Viene dal latino vagare, a dimostrazione che anche le parole si muovono, oltrepassando i confini dei vocabolari.
Osip Mandelstam nel suo viaggio in Armenia (1930) ammira il paesaggio e anche l’alfabeto di quel popolo.
“ Quanto mi è cara la tua lingua di presagi cupi
le tue giovani tombe
dove le lettere sono a tenaglia di fabbro
e ogni parola è una maniglia”.
Sono anche questo le parole, utensili per aprire le porte. Leggendo Mandelstam entro in altre stanze, esco perciò dalle mie.
Le sue parole mi portano all’aperto, aggiungono passi alla mia libertà.
Capisco il timore dei poteri di non controllare questa libertà.
Capisco la loro urgenza di dominio sul vocabolario. Imporre una definizione, rinchiudere la realtà in una casella e così escludere chi non acconsente.
Immigrazione clandestina: il più antico rimedio dell’umanità per sottrarsi a condizioni impraticabili, si riduce nel vocabolario odierno a una violazione di domicilio. Le miriadi che si spostano sono ridotte a caso giudiziario.
Terre e mari sono piste di viaggio e le montagne sono un ventaglio di valichi.
Come la forma delle lettere armene, i confini sono maniglie, delimitano competenze tra Stati, ma non hanno serrature. Non si può sigillare il mare, non si possono mettere muri sui monti.
Chi accompagna e soccorre viaggiatori asseconda la natura e la specie umana.
Qui di seguito le righe di accompagnamento a un appello per la libertà di tre persone imprigionate per aiuto all’immigrazione illegale.
Siamo gente di montagna, accompagniamo da secoli chi deve oltrepassare frontiere per mettersi in salvo.
Le montagne ci aiutano con i loro innumerevoli sentieri.
Continueremo a farlo e rivendichiamo come legittimo il nostro aiuto.
La legge che c’incrimina per questo soccorso la consideriamo ingiusta perché contraria alla fraternità.
Come in mare così in terra: chi ha bisogno di aiuto, da noi l’otterrà.
Dichiariamo piena solidarietà ai tre nostri imprigionati.
Non esistono i clandestini. Esistono ospiti di passaggio sulle nostre montagne.
L’apologia delle migrazioni di massa omette sistematicamente tutti coloro che la subiscono e ciò che essi subiscono.
Uno scotoma ideologico nefasto e malevolo che omette crimini e genocidi e violenze che le popolazioni invase hanno SEMPRE subito, nella storia, a fronte di sottomissioni e guerre migratorie,demografiche.
Essere complici di questa barbarie non cambia se lo si riveste di una glassa poetica o new age.
L’ignorare malevole delle storia, di scienza e conoscenza è un’aggravante morale ed etica grave.
Forse una nemesi di questa società impazzita, corrotta, senescente che lavora contro se stessa.
La montagna e la sua asprezza, le genti della montagna (che non sono gli artificializzati urbani che si dilettano con l’alpinismo e i monti di tanto in tanto) non partecipano certo in massa al coro del pensiero unico ortodosso, allo frantumazione sociale e alle barbarie imposte alle classi più deboli, all’ambiente che esso impone.
Quasi sera.Siamo tutti ospiti di passaggio.
Il mondo è: racconto invocazione preghiera.
Merci, encore Erri de Luca d’avoir trouvé les mots justes : solidaires demain, comme autant de poignées … de main
https://blogs.mediapart.fr/eugenio-populin/blog/030518/erri-de-luca-vagility
https://blogs.mediapart.fr/eugenio-populin/blog/030518/erri-de-luca-appel-pour-la-liberation-des-3-de-briancon
o forse incendiano i cuori a chi sa semplicemente ascoltare
caro Erri i poeti incendiano i cuori ma solo a chi sa leggere……
E poi come non ricordare ,a quaranta anni dalla legge,Basaglia,un nome maniglia che ha aperto molte porte,,,,,,,
Più che ‘vagility… valigity, e mi sa che tra un po’ toccherà anche a noi. La costrizione del viaggio per bisogno non tocca, purtroppo, solo le solite popolazioni denominate del terzo e quarto mondo… ( da quando sono nata… queste sono sempre del terzo e quarto mondo… possibile che non abbiano fatto mai carriera almeno fino al secondo? Mah…) Una sorta di giustizia impastata ci vede oggi molto più fratelli di ieri. La crisi economica dei paesi sedicenti benestanti è arrivata a mordere l’osso della vergogna di tante persone che stavano mediamente bene (e comunque molto meglio sempre di quelli che arrivano con i barconi), e che mo’ si contano le monetine eurocent per fare la spesa… solidarietà per forza di cose? Eh, sì. Ma scoprire che fare una valigia e andarsene non è ne’ facile ne’ scontato e provarlo sulla propria pelle, forse può avvicinare i benpensanti di ieri agli uomini di domani (al netto di un viaggio fatto da cristiani con documenti su un treno o un aereo, anziché su forza di gambe e favore di anonimato). I molti casi moltiplicati di gente comune che si presta a aiutare fa ben sperare… che la ricetta dell’umano sentire vinca sui pregiudizi ossidati di politiche false, tanto sventolate nei documenti internazionali ( vedi il DUDU) e tanto negate nei fatti per egoismi elettorali inconcludenti. Un bacio poeta ( ps… le parole sono utensili… 😀 <3 )
Incantevole e non casuale somiglianza con la parola vagito, in fondo chi oltrepassa le frontiere si aspetta quasi sempre una nuova vita e quasi sempre gli inizi comportano qualche lacrima, a strappo.
i nuovi nati sono indifesi. Misura di civiltà di un popolo è l’accoglienza.
“Stasera tra di noi io amo l’ubriaco che perde la via di casa”.
Non a caso, sono parole di Erri De Luca.
Attingiamo e impariamo, anche dagli errori.
E’ la circolazione sanguigna della terra, il vagito del mondo, il “soffio” di Dio. Senza quel soffio che muove, anima, mette in movimento non c’è vita, non c’è cammino. L’uomo è una creatura in cammino, un animale nomade che obbedisce alle leggi di natura.
Chi vi si oppone va contro natura. E compie un doloroso atto inutile. La vita procederà comunque.
Se arrivassero dal mare, dal cielo o attraversassero montagne, ma fossero ricchi, anche se nullafacenti, permetterebbero loro di vagare esentasse avanti e indietro in ristretti paradisi. Chi assecondasse questa specie nel suo vagare sarebbe anch’egli libero di vagare.
Di divagare io mi scuso, ma sono mossa da forza maggiore di quella che motiva certe leggi ‘naturali'”.
pensando a Nadezda -guerrigliera dell’immaginazione-
La speranza è una malattia.Sono ammalata di speranza
e più la sera avanza e più mi pesa il cuore e più spero.
Come quei pattinatori che amano il gelo sui laghi ghiacciati
e così giocando aspettano il disgelo quasi un sesto senso
Immigrazione e clandestinità sono condizioni artificiose. Come i confini. La terra è una. L’umanità pure. L’universo ci contiene tutti.
L’unico confine oltrepassabile è quello tra il bene e il male.
E questo è l’unico crimine.
Le parole aprono le porte.
Se vengono dette.
Bravo Erri-mentre avanza l’asso di bastone nel Friuli,tu irriducibile e noi con te.
Il non voler capire è la più potente forma di autodifesa che abbiamo inventato,
ma ancor più grande è la presunzione di credere di aver capito .Povero Salvini-povera Italia
solo i poeti non tradiscono i poeti
Mandelstam così lontano così vicino così profetico
Mi chiedo-il tempo che cos’è?-Sovrabbondanza di segni-
Il compito-decifrare mondare mescolare-poi quel che resta è
-anche le parole si muovono-
Siamo sottoposti a molte sollecitazioni-
il rumore del mondo ci porta a sentire
voci come allucinazioni Allora le parole si
sfarinano come neve al sole.Per ritrovare
il significato bisogna risalire la corrente
a volte il significante non ci significa niente.
Attingere alle fonti degli antichi,riscoprire con loro la parola -ospitalità-…….. ERO STRANIERO E MI AVETE OSPITATO
È confortante nutrire la certezza che non ti smentisci mai. Aiuta a credere ancora. Grazie Erri, ancora.