Roberto Saviano è sotto processo per aver indirizzato la parola “bastardi” ad alcuni personaggi politici che lo hanno perciò querelato.
Bastardo secondo il vocabolario Treccani, nome suggestivo e qui opportuno, è: “termine generico per indicare un ibrido tra due razze, specialmente di animali e piante”.
Per i cani è pregio che denota viva intelligenza.
Trova applicazione in diversi strumenti: lima bastarda, caratteri bastardi in tipografia, arma bastarda a canna corta rispetto al calibro, viola bastarda, vela bastarda, letto bastardo.
Le numerose varietà di impiego riducono di molto la portata negativa del termine.
Per me nato mediterraneo è addirittura positivo: le civiltà e i popoli di questo bacino si sono incrociati e mescolati tramite innumerevoli e reciproche visite, più o meno gradite. La mia città di origine è stata fondata da Greci e da allora in poi è stata sede di occupanti e regnanti venuti da ogni punto cardinale, ultimi in tutti i sensi i Savoia. Il nostro corredo genetico è un miscuglio di stirpi, elevazione a potenza del semplice formato di bastardo.
A torto si inalberano gli insigniti del termine usato da Saviano. Consultino il vocabolario.
Totò diceva a un litigante: ”Lei è un cretino. Si informi”.
A differenza di bastardo, cretino è termine che non prevede attenuanti.
Leggevo che:
“Bastardo in architettura è un insieme di elementi appartenenti a diversi ordini architettonici;
Bastarda nella lavorazione del legno e dei metalli è una varietà di lima con un grano medio di asportazione tra il grosso ed il dolce;
Bastarda ovvero una è una malta ottenuta con un legante misto tra calce aerea e cemento;
Bastardo è anche un formaggio veneto: il bastardo del Grappa;
Bastardo è una frazione di Giano dell’Umbria (PG);
Bastardo è un tipo di carattere, sia scrittura che nella stampa, inclinato a destra, che collega elementi del rotondo e dell’inglese;
Bastarda è anche una salsa, a base di burro, usata come condimento degli asparagi;
Bastarda era la maggiore delle vele, che si usava nelle galee quando cadeva il vento;”
…E dopo tutto questo hanno il coraggio di dire che “Bastardo è una parola usata ma non appartenete alla lingua ufficiale”, inoltre chiamare un abitante di Bastardo “bastardo di Bastardo” non lo colloca a casa, ma se viene chiamato Bastardo ed invece si chiama Tizio, così come Caio viene chiamato Roma, Lecce, Torino, Troia ecc… allora è un precedente, nel senso che “Bastardo” è chi lo dice per primo… Mah!
…Presente!!!
E infatti tutti a definirlo epiteto volgare. In alcuni casi è definizione. Italianobellalingua.