Ho il dubbio che questa pagina che scrivo sia già stata scritta prima di me da qualcuno che ignoro.
Se misteriosamente la sto riscrivendo, si tratta di un prodigio superiore a quello d’inventarla.
Immagino chi l’ha scritta, in una stanza in inverno, imbacuccato, infervorato, assente a ogni disturbo della vita intorno. Ma questa persona, neanche lei è la prima. Un’altra l’ha preceduta sulla medesima stesura.
Immagino così la progressione all’indietro di chi ha già scritto questa stessa pagina.
In altre epoche e luoghi queste generazioni si trasmettono righe credute originali.
Ho smesso di considerarmi un loro autore.
Mio compito e svago è quello dei monaci copisti intenti a sostituire originali decrepiti.
Operavano presso ampie finestre a luce diurna, temendo di danneggiarli con illuminazione di candele.
Diversamente da loro adopero la lampada elettrica in orari non ancora diurni.
Come loro sono amanuense.
Questi pensieri mi aiutano a essere scrupoloso.
Sto copiando dal generoso archivio il cui titolo è: Dizionario della lingua italiana.
Les générations se suivent transmettent des lignes crues originales…vos mots ont déclenché chez moi toute une lignée de mémoires ce qui n’était pas votre propos et m’est venu une réflection sur le hasard de la naissance, l’improbable des rencontres,,la mémoire et la personne .C’était trop long sur ce blog pour écrire son cheminement mais j’ai éprouvé le besoin de vous le faire parvenir par exemple par les éditions Gallimard. Espace.Cela vous ennuie t il ?