Mi scrive la mamma di Carmen Gattullo, la ragazza uccisa un anno fa a Ostia, investita sulle strisce pedonali mentre andava a scuola. Mi manda questa pagina dal diario di Carmen.
– Da grande voglio salvare le persone.
– E che vorresti fare ? Poliziotto? Pompiere? Medico?
– La scrittrice.
Svolgo questa attività, ne ricavo più di quello che mi basta e non mi sono avvicinato neanche un poco a questa missione della scrittura. Salvare le persone.
Da lettore so che qualche libro mi ha tenuto buona compagnia, mi ha sospeso un dolore, mi ha addomesticato un pensiero feroce. Non mi hanno salvato la vita, i libri, però mi hanno salvato i momenti.
Leggo le tre battute di Carmen. Mi fanno ricordare un verso di Hölderlin che mi ha procurato conforto in qualche ora di azzardo. “Dove esiste il pericolo, cresce anche ciò che salva”.
Ciò che salva può essere un libro.
Ho creduto alla verità di questa frase, perciò posso credere oggi a quello che ha scritto Carmen nel suo diario.
Sarebbe diventata scrittrice e avrebbe salvato persone. Avrebbe distratto un tentativo di suicidio, avrebbe messo le parole giuste in bocca a un colpevole per il suo riscatto, avrebbe inventato una preghiera per smuovere le fibre di un miracolo, avrebbe dato voce al neonato deposto in un cassonetto di rifiuti.
Un anno fa Carmen Gattullo ha lasciato ai suoi e anche a me questi e altri verbi ridotti al condizionale.
Oggi imparo da lei dove può arrivare l’intrattenimento della scrittura.
Erri De Luca
Foto: Archivio Fondazione Erri De Luca
La lettura salva le persone perché stimola l’immaginazione e questa ci porta a pensare che tutto è possibile, che la vita di un altro e’ la nostra vita, che la lettura di un evento di un altro può cambiare il nostro pensiero, e dove c’è creazione c’è la guarigione. Carmen vive dentro ognuno di noi che l’ha incontrata anche una sola volta e soprattutto vive dentro la sua mamma e il suo papà…
Carmen è propri così come si percepisce da queste poche parole del suo diario. È perché è sempre con noi . Ha realmente salvato persone . Grazie Carmen e grazie mamma Pina e papà Carlo che con la loro inestimabile dignità ci hanno insegnato tanto.
…se solo potessi trovare le parole giuste per alleviare il dolore di questa grande mamma ..riesco solo a restare in silenzio ad ascoltare il rumore assordante di chi e’sempre impunito di chi soffre e non capisce Pina sei una grande mamma!!!
Concordo: i libri conferiscono potere. A chi sia in grado di custodirli. È quel potere di schiudere la porta che si affaccia sul mondo privato di un Altro, parte di noi, attraversando il quale confluiamo nel mare dove le strategie di autodifesa non servono più, come tutti i dogmi. Ma lasciarsi andare all’onda, può salvare.
E un altro potere, quando egli sia pronto, conferiscono i libri all’animale-uomo, che l’animale-animale non può interpretare: le istruzioni per fare la “paideia”… Nella quale amalgamare i sapori e i saperi che si richiamano l’un l’altro.
E poi potremo fare a meno di Inni, di Zanne, e di punti G, come topo Gigi, da stanare.
Mi insegna: il potere dei libri e … prima ancora la forza di avere dei sogni!
hai ragione
ecco un mio sogno ad occhi aperti
in 1000,2000,10000 cittadini PACIFICI
arrivare ad Aleppo e
starci pacificamente una settimana.
forse gli assassini si fermerebbero
giusto il tempo(basta davvero poco)
per rendersi conto di quello che stanno
facendo
mi riesce difficile dire_Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno_
Molto bello e anch’io imparo da voi!
comunicare è forse l’atto dell’animale uomo è l’atto più umano
d’accordo con lei e con le parole _tra noi leggere_
w Napoli e tanta fortuna alla sua libreria e a tutti
i librai resistenti come lei…..
Attraverso la scrittura si ha l’illusione di poter controllare ciò che accade, oggettivarlo per fermare la bellezza nell’attimo in cui sta passando, forse morendo. L’alternativa è più facile: scappare, davanti alla vita, che affrontare le reazioni che provoca nel profondo. Così armonizzare quelle parti di sé è salvarsi e salvare “persone”, ciò che altrimenti andrebbe perduto per sempre: la chiamano Anima collettiva.
(Ringrazio l’eleganza di un riccio, esaltata negli autoritratti di Frida Kahlo)
Una persona a me molto cara ha subito la stessa sorte della signora Gattullo,
grande lettrice fin da piccola dopo anni di niente ha trovato nell’amore dei figli
e adesso dei nipotini la gioia ma ancora nelle notti insonni la lettura lenisce il suo dolore.
Insieme a lei silenziose abbiamo letto milioni di parole, piccola distrazione che aiuta a perdersi in innumerevoli storie anche solo per pochi momenti o per intere notti
può a volte essere salvifica….parola nel silenzio riempimi la mente
_dopo un grande dolore viene un senso solenne_scriveva Emily Dickinson.
Per gli assiderati ,per l’ora del piombo,per gli inerti, giungono, salvifiche,
le parole di Holderlin e di un altro grandissimo poeta R.M.Rilke che così le riscriveva,
a suo modo,_Da ciò che ti consuma_forza trarrai come da nutrimento_
Carmen Gattullo ha avuto ,così giovane ,la grande intuizione:i libri ,la poesia ,le parole
possono salvare la vita dal freddo dell’inerzia di un grande dolore e non solo.
Le parole sono il grande nutrimento dell’anima,quelle lette e quelle ascoltate dalle persone che amiamo.Vere presenze non fantasmi..
Grazie mamma Gattullo,grazie Erri
Tu,
che imparadisi la mia mente,
sei un canto sussurrato
Medici, poliziotti, pompieri salvano le persone. Tutta la cultura, e quindi anche la letteratura, può renderle più felici, o meno infelici. Può dar loro uno scopo per sopravvivere. È anche questa una forma di salvamento.