E’ il canto di chi è disposto a meravigliarsi del mondo. Non vuole rinunciare alla sorpresa di scorgere. Diverso da vedere, che è la registrazione di presenze e la notifica di assenze, scorgere riconosce l’alone luminoso che avvolge creato e creature. Ogni cellula, atomo, irradia. Ogni fiocco di neve inventa la sua variante irripetibile dell’esagono. Chi è stanco smette di scorgere. Al suo opposto è il santo. In mezzo tra i due si colloca la disposizione allo stupore, che nel Cantico di Francesco implica la gratitudine. Il suo «Laudato» è il grazie di chi risale a un creatore. È il grazie dovuto alla bellezza, che non è apparenza ma sostanza. Dev’esserci una intenzione, una divinità dietro lo spargimento della bellezza? Non ci arrivo, non so risalire così in alto. Nel vagabondaggio tra i pensieri mi sono imbattuto in un verso del poeta russo Brodskij: «Al mondo non ci sono cause, esistono solo effetti». È una rinuncia laica che confina le cause nel campo delle ipotesi. Mi sono fermato qui: non esistono cause, per esempio per la bellezza. Non posso condividere una fede, posso mantenere lo stupore, il tuffo al cuore dell’improvviso scorgere. Aggiungo i miei ringraziamenti in margine all’elenco di Francesco. Grazie alla lettura che mi congiunge ai grandi sentimenti del mondo. Grazie alla scrittura che mi permette l’aggiunta in fondo al catalogo delle narrazioni. Grazie allo straniero che replica il viaggio di Abramo e perciò prospera e dà prosperità al luogo che lo accoglie. Grazie a chi difende l’aria, l’acqua e il suolo della propria terra. Grazie al ponte che congiunge rive e scavalca le rivalità. Grazie al vento che entra per la prima volta nei polmoni chiusi del neonato. Grazie all’ossigeno e l’idrogeno, gas che accostati esplodono, ma non nella formula dell’acqua. Grazie a chi ha scelto il nome di Francesco per trasformare il trono in una sedia di paglia. |
ed anche da parte mia grazie! Perché ritrovo nelle tue parole ciò che sento in me ma che non saprei davvero esprimere..le idee,le sensazioni si affollano o,come forse scriveresti tu,si azzuffano e non danno tempo alla parola scritta di comporre qualcosa di comprensibile…dopo una giornata di quotidiana ovvietà arrivo qui e riprendo fiato. Ciao Erri!
…..la leggerezza del cuore
Grazie a te, Erri, ho provato a scriverlo su di un piccolo biglietto con la foto di una foglia d’autunno che ti ho consegnato tempo fa, un po’ per abbozzare un “tentativo di restituzione”, un po’ nell’illusione di conferire una consistenza diversa -durevole- alla parola detta; un po’ per pudore…. Con affetto e stima. Silvia
Rinascono dalle tue parole GRAZIA, MERAVIGLIA e STUPORE
caro Erri, le tue parole sono riuscite a spostarmi dal tram tram quotidiano (anche se vissuto con presenza e impegno) ad un livello di profondità maggiore dove è entrata la possibilità e la meraviglia.
anche se per me sei solo “l’amico di parole lette” ti ringrazio di queste tue dolci intrusioni nella mia vita
anna rita
Per volerti bene con un proverbio, con una poesia
“ … torna anche il giorno e con lui il silenzio del tuo amore. Io sono qui, ancora a passare le ore in quel luogo chiaro che ti vide amare e soffrire. Difendo in me il ricordo del tuo volto, così inquietamente vinto; so bene quanto questo ti sia indifferente, e non per cattiveria, bensì solo per la tenerezza della tua solitudine, per quella tua silenziosa gioventù che non perdona. “
Josif Brodskij
Grazie a te Erri, noi stiamo organizzando il tuo invito in Francia, nelle Alpi Alte ..per ringraziarti di persona…ti vogliamo bene, Monica
Grazie a te, poeta, che fai della parola un canto della mente
Grazie
Grazie è “il tuffo al cuore”.