Nello scantinato di Stefano Di Battista ho passato molti pomeriggi insieme a lui, a Nicky Nicolai e ai suoi musicisti a mettere insieme le canzoni di “La Musica Provata”.
Lo scantinato e’ un luogo da ragazzi. Ci si trovava per suonare qualcosa, pescare accordi per armonie nuove, bere un vino che lasciava un deposito scuro nel bicchiere e nelle budella.
Ho rimesso piede in uno scantinato mezzo secolo dopo, ma stavolta c’erano musicisti veri e vino migliore.
Così’ abbiamo ripetuto a saturazione di aria e di tempo quelle canzoni, nuove per loro e già impresse per me sopra chitarra e voce.
Pomeriggi di fine inverno e incerta primavera di quest’anno sono trascorsi a rendere concreta la musica, e astratto il mondo fuori. Nello scantinato dei musicisti dimenticavo ogni faccenda e pure la mia età perché la risalivo attraverso le canzoni. Vanno alle sorgenti, riportano nei luoghi dove ebbero il nido, compiono migrazioni, le canzoni. Perciò da qualche parte ho scritto che ho portato a Stefano delle uova, e nella sua cantina incubatrice si sono schiuse e hanno messo le ali.
Abbiamo ripetuto a dozzine di volte ogni singolo canto. Non so loro, io non mi stancavo. Solo le canzoni riescono a farmi dire le stesse parole a raffica di repliche. Senza la musica mi piace dirle una volta, mi stufa la seconda. Stefano arrangiava adattamenti a tutti gli strumenti, suggeriva a Nicky, coinvolgeva me nelle sue scelte. Stava zitto solo quando buttava fiato nel suo sassofono, graffiando con le sue varianti jazz, mentre lo scantinato diventava sala di concerto.
Quando uscivamo a sera nel buio di Tor Cervara, una traversa della via Tiburtina, salivamo di un piano a sederci al ristorante del fratello di Stefano, capomastro di matriciane. Anche lí Stefano proseguiva il lavoro di sartoria delle musiche, ripetendo istruzioni ai suoi per le confezioni.
Io rientravo lentamente nel tempo presente, aggiustando l’ascolto, come succede a mare quando a sera smette il vento di un giorno di maestrale.
Ora i pomeriggi dello scantinato sono diventati il DVD di “La Musica Provata”. Ci sono anche le immagini delle prove nello scantinato. Le rivedo per stare di nuovo lí.
(Foto dall’archivio La Musica Provata fanpage Facebook )
“TU MUSICA DIVINA”, tre parole di Mario Luzzatto Fegiz. “ENTUSIASMO VITALITA’ ASCOLTARE”, Stefano Bollani. “LUCE SILENZIO SORRISO”, Michele Campanella. “SUONO COLORE FORMA”, Paolo Fresu. “INDIPENDENZA ARTE PARTECIPAZIONE”, Giorgio Gaslini.
Dedicate ad Erri, a Stefano Di Battista, a “La musica provata” e a Giorgio Gaslini.
Musicalmente si chiama effetto presenza, probabilmente è quello che sperimento leggendo questo invitante testo che racconta i pomeriggi delle prove e sembra di partecipare assieme a tutti loro all
a Musica provata