Il cielo di scirocco mischia grigi e bianchi, soffia caldo il primo dicembre.
Ma non è cambio di clima, c’è dall’inizio del mondo lo scirocco.
Sul Mar Nero soffiano venti a 140 km all’ora. E allora? Forse che è colpa di qualche gas di scappamento se si alzano le onde?
Il clima è una parola astratta. Concreta è un’alluvione, uno straripamento, un deserto in espansione, il calore estivo salito a grado di soffocamento.
In uno di questi luoghi andava svolta una riunione di delegazioni a discutere le febbri del pianeta. Invece sotto il più alto punteruolo del mondo, tra lusso e arie condizionate, tra agi e abbondanze fanno vacanza gli irresponsabili climatici.
Il padrone di casa, petroliere, caldeggia il suo prodotto, altri chiedono nuovi impianti nucleari. È la fiera campionaria degli impresari del disfacimento.
Un tempo non troppo futuro i posteri infuriati chiameranno farsa la riunione dei buffoni presso i lidi del Golfo Persico.
Che tristezza sentirsi trattati come omini di latta dai “potenti” della terra. Tanta assenza di dignità mortifica e abbatte la speranza di tanti giovani che al contrario avrebbero bisogno di adulti seri e responsabili.