Amiamo l’ Odissea e Robinson Crusoe,
i viaggi di Sindbad e di Conrad,
le imprese dei corsari e dei rivoluzionari.
Cosa ci fa difetto per non stare
a fianco degli acrobati di oggi,
saltatori di muri e di fili spinati,
atleti sulle piste smisurate
dei deserti: la tonnellata umana
intasata a sardine nei battelli?
Cosa trattiene dall’applauso in cuore
per Enea con il padre sulle spalle
via dalle città di Troia svuotate
da fame e da fiamme?
Benedetto il viaggio che vi porta,
il Mare Rosso che vi dà il passaggio,
l’onore che ci fate bussando alla finestra.
Bussare per chiedere aiuto…”Non verremo alla meta a uno a uno/ma a due a due./Se ci conosceremo a due a due, noi ci conosceremo/ tutti, noi ci ameremo tutti e i figli/un giorno rideranno/della leggenda nera dove un uomo/lacrima in solitudine. (Paul Eluard).
Giuseppe Fiordoro
E’ poetico ciò che scrive, perchè siamo sempre meno propensi all’accoglienza forse è la paura, la società di oggi vive un nuovo
Medioevo, tutto ciò che non conosciamo può essere spaventoso non
abbiamo più il dono dell’accoglienza non siamo buoni l’uomo vive
nel buio più assoluto, dimentico dei valori propri della società dei lumi
e non c’è nè carità nè tolleranza, spesso siamo anche noi come quei naufraghi disperati e soli. Noi amiamo Ulisse perchè è lontano e non è di carne …..
parole di grande sensibilità, Susanna
Bello il iaggio che sperimenta chi siamo, quando siamo stabulari
Molto bella.