Aria di neve, i fiocchi durano il tempo di cadere, disfandosi sul marciapiede.
Vado in farmacia a firmare libri. Proprio così, in una farmacia, quella di Andrea: sessanta copie per i suoi avventori, suo omaggio di Natale a loro.
La farmacia è un posto dove arrivano le storie insieme alle persone. Col regalo dei libri Andrea me lo conferma.
Ha preso anche dei panettoni di una marca pregiata, per gratificare chi frequenta il suo bancone.
Nel suo camice bianco non si limita a fornire il prodotto richiesto, s’informa sui malanni delle persone, offre il braccio a un’anziana e l’accompagna a casa, lasciando un collaboratore a svolgere il servizio.
La sua farmacia ha una larga vetrina sulla strada, il passante ci può guardare dentro. Ma neanche all’interno può sentire le parole a bassa voce tra le due parti del bancone. La trasparenza impone discrezione. La sua farmacia resta servizio sanitario, non intrattenimento.
Scrivo questo breve esempio di Andrea per suggerimento a chi gestisce un pubblico locale. Far sentire chi entra un ospite gradito con cui scambiare una cordialità.