Il cielo del nord comincerà a abbassarsi. Le nuvole si infittiranno e si salderanno a coperchio. Non si apriranno neanche a bombardarle.
Le temperature scenderanno, la terra gelerà, incoltivabile.
Sarà buio anche a mezzogiorno del solstizio di estate.
Si costruiranno cittacombe, città sotterranee.
Gli abitanti del nord vorranno emigrare a sud del Mediterraneo dove il sole è rimasto a cielo aperto.
Chiederanno all’Africa asilo climatico.
Sarà concesso a chi dimostrerà di appartenere a una famiglia che è stata accogliente verso un emigrante africano. Ci sarà un registro e un archivio, dal nome “Memoria di elefante”.
Sarà consultato caso per caso per verificare le credenziali.
Chi sarà senza titolo tenterà di pagare a peso d’oro un passaggio su un’imbarcazione, ma il Mediterraneo e l’Atlantico saranno diventati tempestosi e scorbutici, con venti a sbarramento.
L’Australia che per latitudine avrà cielo aperto, impedirà l’ingresso a chi è di pelle bianca. Avere pelle scura sarà garanzia sanitaria di chi appartiene al sole.
Al confine con il Messico ci sarà la frontiera dell’America Latina.
Anche lì passeranno l’esame di ammissione solo quelli che potranno offrire credenziali di fraternità al tempo delle migrazioni opposte.
La componente bianca della specie umana diminuirà costretta in isolamento sotto il peso del cielo.
Tenteranno evasioni i discendenti di quelli che parlavano di invasione.
Da Lampedusa si vedrà un barlume di luce all’orizzonte sud, da dove arrivavano i più sperduti viaggiatori della storia dell’umanità.
A Lampedusa l’Africa avrà un ufficio dove vagliare le domande di salvezza.
Un altro sarà a Ceuta, un altro a Lesbo.
La storia si rovescia come una frittata lanciata in aria dal cuoco sapiente.
La storia, per sua definizione, non dimentica.
La vita è un mistero così largo che noi non ne conosciamo i confini-come l’amore e la morte .In noi e fuori di noi.Sempre e comunque.A noi il compito di viverla fino alla fine.
Uno scrittore per evasione, pianta con passione la sua penna proprio lì nell’ingranaggio degli infiniti addii e dei ritorni. Germogliano mille storie da una stessa radice, tanto rigogliose quanto una rivelazione. In quella ferita rinasce il mondo, una cicatrice è la matrice della sua memoria, il punto in cui tutti si sta dalla stessa parte, il momento che passa e non ritorna più e contemporaneamente prende senso dando senso alle cose. E perdono fu.
Ma si continuò ad entrare e uscire dai propri abiti, a spostare i mobili, senza sosta a pianificare e ad appianare per cancellare vicinanze, somiglianze e specchi d’acqua in cui riconoscersi. Lucciole per lanterne, fu l’energia che consentí alla coscienza di continuare a vivere, generata da una accurata selezione tra opinioni, da parte della memoria, per risolvere i conflitti non confessati. Prima del lifting, nel briefing qualcuno per evasione aveva parlato di tradizione per recuperare la fisionomia del Genius loci.
Sì abbiamo la memoria corta.La Siria è stata cancellata dalla nostra mappa mentale,un colpo di spugna e il mondo è tornato a essere più piccolo,a nostra miserabile misura.
A misura delle nostre tasche.Lasceremo fare a Putin?Conviene?Ci conviene?IDLIB nome non facile da memorizzare.La conoscono bene le migliaia di persone,in fondo i soliti profughi,
che qui si sono -rifugiati-precipitosamente come insetti per sfuggire alle armi chimiche e alle solite bombe umanitarie.In fondo niente di nuovo sotto il sole
Poi
E noi che pensiamo la felicità
come un’ascesa,ne avremmo l’emozione
quasi sconcertante
di quando cosa ch’è felice,cade.
Oppure
di quando cade cosa che è felice.
Pensando a Ceronetti e alla sua intensa e lunga vita
In Eden si stava bene.Veniamo tutti da quel meraviglioso giardino.Domanda-come siamo potuti cadere così in basso-?
Non ho la risposta.Mi rimane una lacerante nostalgia che a volte mi prende alla gola.Pensando a Guido Ceronetti
Caro Erri, pare che l’arte di immaginare un mondo diverso spetti sempre agli artisti, ai pazzi, agli scienziati. E’ già successo sai? Per esempio, un tale Jules Verne , nel suo libro ‘Parigi del XX secolo’ aveva scattato una fotografia romanzata del futuro dalla metà dell’800 a un secolo dopo. Non so perché il libro lo pubblicarono solo alla fine del secolo scorso, nel 1994, presumo che chi lesse la bozza fu impressionato da tanta immaginazione… ma chi lo legge oggi sicuramente resta basito dall’incredibile perspicacia dello scrittore. Quindi, nel tuo ipotizzare un capovolgimento della situazione migratoria attuale, da qui a pochi decenni magari… be’ , non è poi idea così peregrina, visto l’andazzo che ha preso il clima e gli stravolgimenti cui assistiamo. Forse sarà il momento che il grande occidente piegherà un po’ ginocchia e testa, forse verrà il tempo di presentare un conto all’umanità scadente ma fronzolata che oggi tanto si trincera nell’ “IO SI , TU NO”. Credo come te che sia possibile tutto quel che hai scritto. Non so se si chiama fantasia, visione del futuro probabile, voglia di riscatto… ma sì. Mi sa che il tuo quadro d’insieme funzionerà prima o poi. Inoltre, sarebbe giusto, di quella giustizia che raramente nella Storia appare a riscattare i popoli. Tanti abbracci, poeta <3 🙂
Il problema è che “discendenti di quelli che parlavano di invasione” probabilmente non se ne ricorderanno.
L’umanità occidentale ha la memoria corta (oltre che selettiva…). Non arriva oltre le sue tasche. Peccato non essere presenti al “reset” generale. Sarebbe bello poter assistere all’alba del nuovo giorno.
La storia non è un’entità a sé.
La storia la scriviamo noi.
“Ciò che è fatto, è reso”… nel bene e nel male. La grande lezione del Tempo. Grande Erri.
filastrocca per i bambini,per un altro mondo verde e per tanto altro
Amo piccole frasi musicali-amo la poesia.
Amo la voce che non ho sentito- mi ha colpito
arrivando al cuore.Amo chi non ha tradito.
Amo l’impotenza dell’amore-che move il sole e l’altre stelle-
la sua capacità di farci barcollare di stordirci di farci rialzare.
Amo la rosa la viola del pensiero
amo il garofano così diritto e fiero
Amo la dolcezza della sera quando la fatica del creato-
per un momento-sembra alzarsi in volo
come una preghiera-lasciar la terra
prima del buio profondo.Amo il mondo.
Chiudo gli occhi e immagino una realtà così…grazie Erri per avermi aiutato a ritrovare il sorriso
Provo a chiudere gli occhi solo per immaginare un mondo così…. Grazie Erri per avermi aiutato a sorridere.
Suona a profezia, solenne, asciutta, eppure intrisa di grazia.
Mi viene solo da aggiungere AMEN.
Non ho parole da spendere. Il silenzio è tutto di fronte a tanta Fede. Clara Giovanetti
Un testo da pelle d’oca. Erri De Luca rifà i conti a un mondo che ha imbrogliato la matematica. Questo mondo presente ha volutamente sottratto a suo vantaggio; ha sommato ai vantaggi i privilegi. Sottrazioni e addizioni chiedono la compensazione a questa asimmetria prestabilita. Grazie Erri
BECKETT-MURPHY
Il sole splendeva,senza possibilità di alternative,sul niente di nuovo.
La frittata lanciata in aria dal cuoco sapiente ricade nella stessa padella.
O forse no,questa la scommessa.Forse la storia non è una frittata,non ancora.