Metà dei pazienti non vaccinati rifiuta terapie indispensabili, cresce la mortalità di malati che potevano essere salvati. Prima di ora non avevo notizia di persone che rifiutano assistenza e cura medica in punto di morte in un reparto di terapia intensiva. Non per un superiore motivo religioso, ma per sfiducia totale verso la medicina. Pur soffocando, respingono i respiratori e la semplice fleboclisi.
La forza della loro negazione viene da una controfede: niente è vero.
È la forma attuale di nichilismo, fenomeno nato in Russia nella seconda metà dell’ottocento, dispregiatore della morale. Dostojevskij lo scrisse nel romanzo “I Demoni”. Nietzsche lo ha allargato all’abrogazione di ogni fede.
Il termine fondato sul latino “nihil”, niente, ha il fascino dell’annientamento e comporta un sentimento di superiorità. Chi si vaccina e adotta misure sanitarie è la vittima credulona di un raggiro.
La posizione nichilista è inespugnabile. Non ammette obiezione e verifica. I dati a disposizione sono falsi insieme alla versione ufficiale della realtà.
È la più insidiosa forma di dissociazione dell’età moderna. Non postula insurrezioni, non è misurabile sulle esigue presenze in manifestazioni pubbliche.
Comporta un arrocco fisico individuale, la difesa a oltranza di qualunque ingerenza nel proprio organismo. È un “giù le mani” di chi sente minacciata la propria integrità.
Lo si denuncia per egoismo, ma di fronte alla morte accettata in un reparto di terapia intensiva, la spiegazione non regge.
La negazione della medicina è parte di una più vasta diffidenza verso le scienze. La convinzione che la terra sia piatta è sembrata una bizzarria. È invece spirito di contraddizione elevato a potenza.
È repressa volontà di potenza, sintomo di un surriscaldamento globale della materia grigia nel cervello. Allo stato attuale non ci sono antidoti.
Per fortuna su internet resta traccia di tutto, anche della bava acida delle lumache. Che schifo
Caro Erri, leggo più livore da parte tua di quanto odio tu abbia mai potuto trovare verso i topi di fogna di quando facevi parte del SDO di Lotta Continua. Una sola domanda: e se ci fosse tuo figlio o tuo padre tra coloro che rifiutassero le cure? Useresti lo stesso disprezzo? Spero bene per te, per la tua umanità di no. Saluti. Ps: tra i “no-vax” c’è il compagno Luca Abbà, tu devi conoscerlo, è quello che è salito su un traliccio in Val di Susa per impedire che gli espropriassero la terra. Hai pisciato fuori dal vaso e l’hai fatta tossica. Chimica, scientifica porcheria.
Il livore è tutto suo, Erri si limita a esprimere opinione.
“Metà dei pazienti non vaccinati rifiuta terapie indispensabili, cresce la mortalità di malati che potevano essere salvati. ” Erri dove hai preso queste statistiche? Tutto il discorso si basa sulla certezza di questa “metà “, ma temo che non siano nemeri reali ma solo una sensazione che ti fa costruire un castello sulla sabbia.
Caro Erri De Luca, dissento in ogni singola virgola, in ogni accento, in ogni sensibilità, in ogni minima tua espressione su questo argomento. Ti chiedo: e se fosse tuo figlio, tuo padre, a rifiutare le “cure” e a voler morire? Mi sembra tu stia rinnegando l’irrazionale che esiste in ogni essere umano. Tu stai azzerando la paura, stai azzerando la fragilità che è essa quintessenza di umanità. Se tu non fossi stato il lottatore che sei, ti direi al soldo dei soliti luridi padroni. Ma sei stato tra i pochi a dire che il Tav è ignominia. Uno dei militanti no Tav, Luca Abbà, il contadino che si era legato sul traliccio per non cedere il suo terreno, è oggi nel Movimento per la libera scelta. Luca ha rischiato di morire, come saprai, precipitando giù da quel traliccio. Ed allora? E’ anche lui un terrapiattista? Per non dire della tua debolissima difesa d’ufficio del “pensiero scientista”. Senza Einstein non avremmo avuto Hiroshima. Rileggi Camus dell’agosto 1945. La scienza è tremenda, è hybris. Oggi, indipendentemente dalla mia e tua volontà, potremmo morire mille volte disintegrati da atomiche. La colpa è di chi ha diviso l’atomo. Spero non accada, non saremo qui a commentare, se avvenisse. Fraternamente, parole terribili, Erri. Io ci sono sempre, parole o quanto necessario, per difendere la Terra, ovunque minacciata di morte. Teodoro Margarita
Ho sentito nelle invettive la parola vaccino fare da nome alla predicata perdita dell’anima.
Se bastasse un vaccino per perdere l’anima, questa risiederebbe nei sensi, svincolata dalla ragione; l’idea stessa di anima sarebbe condizionata da essi nel modo in cui da essi viene percepita. Come intuizione che non elabora in pensiero i contenuti delle immagini che provengono dal mondo…
Come si potrebbe immaginare il valore morale di un vaccino, se il vaccino non corrisponde ad un’ immagine concreta? Questa è la compensazione irrazionale, fuori dal con-senso, generata automaticamente e che non richiede risposta, ad uno stato panico collettivo.
La civilizzazione ha i suoi limiti nelle ombre di un passato che si sposta sulla linea del tempo come un problema farebbe se avesse l’accento di volontà. ( Credo stia in questo una parte del Nihil romantico di Nietzsche)
È vero, sembra per molti l’unico modo di imporre la propria volontà, di esistere, di farsi sentire e pare non ci siano parole né comportamenti utili neanche al dialogo, neanche stessi minacciando l’identita’. Grazie Erri
Caro Erri, come sempre il tuo pensiero è obiettivo e, purtroppo, calato nella tragica realtà quotidiana, ma io nn riesco a rassegnarmi:
“allo stato attuale non ci sono antidoti”!!
.. Non è possibile, ci deve essere una “chiave” per scardinare questa controfede mortale.. O la mia è solo ingenuità?
Caro Erri non sgarri una virgola. È la libertà della persona umana che può spingersi a distruggere anche se stessi. Il problema è quando questa libertà mette in pericolo la vita di altri esseri umani, portatori anche loro di una coscienza libera. Ecco perché in qualche modo vanno fermati, senza violenza ma con determinazione.