È in circolazione la mia raccolta di brevi autobiografie di figure bibliche “Prime Persone”.
Per due anni ne ho scritta una a settimana per il Corriere del Mezzogiorno.
Concentravo singole vicende stese in più capitoli, attenendomi alla lettera e perciò divergendo spesso dalle versioni ufficiali.
Senza immedesimarmi, sovrappormi, ognuna è stata una visita da registrare come redattore.
Raccolte tutte insieme sono un catalogo di vicende umane sotto la sorveglianza della divinità.
Dei molti nomi trattengo quello di Abele/Hàvel, la prima persona uccisa. Con lui s’inaugura la prevalenza del movente sul semplice diritto all’esistenza. Caino ha il suo che presto lo lascerà svuotato e solo.
Abele/Hàvel è il primo spreco, il torto irreparabile che nessuna contromisura può pareggiare.
Non c’è stato duello, non si è difeso contro suo fratello trasformato in nemico.
Nella pagina si legge che i suoi sangui, plurale perchè scaturiti da molte ferite, chiamano terra e cielo a testimoni.
Da allora in poi ogni generazione ha la sua quota di uccisioni. La gran parte di loro grida nel deserto di nessun ascolto.





Caro Erri De Luca,
mentre leggevo il capitolo dedicato al nome di Ester con mia moglie Irit (nata di maggio), è stata proprio lei a farmi notare una piccola imprecisione relativa a una consuetudine festiva.
Nel testo si fa riferimento alla trottola a quattro facce, la Dreidel (o Sevivon), in associazione con la festa di Purim. In realtà, la Dreidel è l’oggetto rituale e ludico strettamente legato alla festività di Hanukkah (la Festa delle Luci).
Le quattro lettere ebraiche riportate sulla trottola, che compongono la frase “Un grande miracolo è accaduto lì”, si riferiscono proprio al miracolo dell’olio di Hanukkah: il prodigio avvenuto a Gerusalemme durante la riconsacrazione del Tempio, quando l’olio sufficiente per un giorno arse per otto giorni.
L’oggetto che si usa tradizionalmente e rumorosamente a Purim per coprire il nome di Haman è il Gragger (o Ra’ashan), un sonaglio.
Spero che questa precisazione Le sia gradita.
Il libro è molto bello e sto pensando di disegnare un albero genealogico personale per aiutarmi a memorizzare le intricate storie che appartengono a ciascuna delle “prime persone”.
La ringrazio per il Suo lavoro e Le auguro una buona giornata.
Grazie per la collaborazione.