Se ne ha i mezzi un alpinista dovrebbe visitare il luogo delle più alte montagne. L’ho potuto fare.
Ci pensavo mentre andavo alla Biblioteca Richelieu che contiene il primo libro pubblicato con caratteri mobili. Da lettore stavo facendo una visita al manufatto capostipite delle pubblicazioni a stampa.
Si tratta di una Bibbia composta dal tipografo Gutenberg a Meinz (Magonza) alla metà del 1400. È detta anche B42 dal numero di linee di ogni pagina. Ne furono realizzati 180 esemplari, 40 su pergamena e 140 su carta di canapa.
Gutenberg ci impiegò tre anni.
A quel tempo un copista a mano impiegava lo stesso tempo per realizzarne solo una.
Mi sono accostato alla teca per vedere meglio la pagina aperta, ho anche urtato la fronte sul vetro per leggere qualche rigo. È in Latino, secondo la versione di San Girolamo, i caratteri nitidi, a leggero rilievo come calli su un palmo di mano.
Una scolaresca guidata girava composta per la sala bisbigliando.
Così in alta montagna ci si inoltra misurando il fiato con meravigliato rispetto.
Dalla tecnica a caratteri mobili è iniziata la produzione del libro, formato che ancora oggi non è sostituito.
Sono uscito conservando a lungo il pensiero dell’ammirazione. Ci sono opere d’ingegno che mi riconciliano con la specie umana.