Sabato 3 settembre il palco era all’aperto su un pianoro affacciato sul mare.
A 400 metri di altezza il semicerchio dell’orizzonte conteneva quattro regioni: Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia con l’isola di Stromboli.
Non conoscevo Scario, luogo che ha ospitato il nostro: Un’ora a teatro. Nostro: mio e di Paola Porrini Bisson, che la sera di un anno fa ha immaginato un racconto a due voci, a partire dalla forza dei fiori. Quale creatura vivente può essere calpestata da un peso schiacciante e subito rialzarsi? Neanche Chisciotte riusciva.
Ma una piccola margherita di prato lo fa senza nemmeno spettinarsi un petalo.
Paola, lettrice affezionata alla scrittrice americana di primo ‘900 Dorothy Parker, ha inventato un’intervista con lei, fatta da me. Poi ha trasformato in monologo il racconto di una donna innamorata in attesa di una telefonata.
Paola ha voluto storie di donne, Eva compresa, liberatrice dal recinto del giardino.
Spalle al golfo, all’imbrunire che accendeva luci sulla costa, Sabrina Knaflitz e io abbiamo svolto i testi pensati e scritti da Paola e da me.
Le voci, le parole in quello spazio libero ricevevano un più intenso ascolto.
A lato del palco Raimondo e Vittorio vendevano libri portati da Napoli.
Il mattino seguente all’alba, prima della pioggia, una nuotata in mare ha chiuso la più bella trasferta di Un’ ora a teatro.
La bellis perennis….
calpestata di giorno
ritrova energia e vigore nella notte.
Come ogni donna
Come ogni notte
Da sempre
Grazie erri
Semplicemente aurelia