Due appuntamenti hanno costituito il centro della mia attenzione la settimana scorsa. Tra questi non c’è la scadenza elettorale.
Ho seguito la manifestazione dei giovani di Friday for Future e gli incontri di Terra Madre a Torino. Entrambe le occasioni si occupano di mondo, per immaginarlo opposto all’andazzo tossico e sprecone, per praticare già comportamenti virtuosi.
Le piccole imprese contadine del mondo, esposte e raccontate da loro stessi, insieme al sentimento di responsabilità di una gioventù nuova del tutto, sono passati oltre i segnali di allerta e di sperimentazione. Praticano già una conversione del comportamento. Il verbo è convertire, convertirsi, quello che capitò a Paolo di Tarso sulla via di Damasco.
Nel suo caso, narrato negli Atti degli Apostoli, la conversione da persecutore a protettore è preceduta da una caduta. Nel nostro caso è in corso una caduta simile, ma prolungata e su scala di pianeta.
Nelle elezioni di domenica 25 settembre 2022 niente ventenni in lista, né a dire per chi e perché votare. Nessun rappresentante legittimo del futuro che spetta a loro.
Sono ancora gli anziani, gli adulti coi loro rapporti di potere a stabilire i tempi supplementari di un’epoca e di un mondo scaduto.
Non si è sentita usare nė promuovere la parola bellezza, nostro patrimonio geografico e culturale. Eppure abbiamo appena concluso una stagione estiva con moltitudini di visitatori. Li distinguo dalla parola turista, che guarda il mondo dal mirino di un telefono portatile. Il visitatore studia, s’informa, cerca luoghi d’arte e cultura, nostra specialità esclusiva sul mercato del mondo.
Il futuro non va verso l’ILVA che intossica Taranto e il Mar Piccolo, ma verso la sua liberazione dalla servitù siderurgica, come già accaduto a Bagnoli.
Il futuro sul quale mi affaccio è battuto dai giovani di Friday for Future e dai contadini di Terra Madre.
Condivido in toto le tue riflessioni.
Siamo in piena caduta, rovinosa e prolungata. Bisognerà battere il naso ancora di più per riuscire a ripartire tutti in salita??
I giovani: tanti sono quelli di Friday for Future, ma temo li batta la schiera dei menefreghisti, dei “sì, ma tanto che ci sbattiamo a fare…”, dei “per ora ci va ancora bene così”. Per le elezioni poi… Triste ma vero. Con il mio lavoro lo constato ogni giorno.
Anche il mio futuro è quello dei giovani di Friday e dei contadini di Terra Madre che sostengo. Speriamo che tanti li prendano a esempio e li seguano.
GRAZIE!
Elisabetta
Merci. Ho letto qualque libro scritto per te ed ora descubro questo blog. Ho la stessa ettà e sono completamente d’accordo, il futuro è la giuventù.
Imparo l’italiano, so che parlai il francese molto bene ma ho preferito scrivere in italiano sbagliatto
Saluti quasi amichevole.