Conosco la differenza tra intervista e interrogatorio. Le domande di un’intervista, anche quelle ostili, vogliono conoscere. Chiedono per sapere un punto di vista, una storia, un’idea.
Le domande di un interrogatorio non chiedono per sapere, ma per ottenere conferma di ciò che si pretende di sapere già. Sono perquisizioni.
Ho fatto esperienza di tutte e due le specie di domande.
Il venti maggio scorso in un’aula affollata di facce amiche si è svolta una variante imprevista, non interrogatorio né intervista. Si è svolto un dibattito linguistico circa l’interessante verbo sabotare. Come lo intende il vocabolario e io con esso, come pretende di fraintenderlo l’accusa.
Nella impropria sede di un’aula di tribunale si è argomentata l’interpretazione di un verbo. La posta in gioco non era una modifica della definizione, ma una condanna penale.
A sostegno della tesi accusatoria si fa riferimento alla mia affermazione: ”A questo servivano le cesoie”.
Cesoie: grosse forbici in vendita presso negozi di ferramenta, idonee a giardinaggio e usi meccanici. Su questo sostantivo non c’è differenza di interpretazione tra le parti.
Le cesoie sono uno strumento di sabotaggio? Il futuro TMA, Treno a Modesta Accelerazione, tra Lione e Torino, può essere sabotato da cesoie?
In piena facoltà di intendere e contendere, dico: ovviamente no. Cesoie che danneggiano una recinzione del cantiere in oggetto compiono un atto simbolico che in nulla può sabotare i lavori.
Nel resto delle mie frasi incriminate non c’è altro arsenale o articolo di ferramenta.
Ho fatto esperienza di tutte e due le specie di domande.
Il venti maggio scorso in un’aula affollata di facce amiche si è svolta una variante imprevista, non interrogatorio né intervista. Si è svolto un dibattito linguistico circa l’interessante verbo sabotare. Come lo intende il vocabolario e io con esso, come pretende di fraintenderlo l’accusa.
Nella impropria sede di un’aula di tribunale si è argomentata l’interpretazione di un verbo. La posta in gioco non era una modifica della definizione, ma una condanna penale.
A sostegno della tesi accusatoria si fa riferimento alla mia affermazione: ”A questo servivano le cesoie”.
Cesoie: grosse forbici in vendita presso negozi di ferramenta, idonee a giardinaggio e usi meccanici. Su questo sostantivo non c’è differenza di interpretazione tra le parti.
Le cesoie sono uno strumento di sabotaggio? Il futuro TMA, Treno a Modesta Accelerazione, tra Lione e Torino, può essere sabotato da cesoie?
In piena facoltà di intendere e contendere, dico: ovviamente no. Cesoie che danneggiano una recinzione del cantiere in oggetto compiono un atto simbolico che in nulla può sabotare i lavori.
Nel resto delle mie frasi incriminate non c’è altro arsenale o articolo di ferramenta.
Addì ventimaggio duemilaquindici erano presenti a spese della collettività: due procuratori della Repubblica con relative scorte, il giudice con il personale addetto alle trascrizioni, i carabinieri. Ho tentato invano di conteggiare l’entità dell’esborso di pubblico denaro in quel luogo e in quel momento. Mancava al totale il valore dello spreco di tempo e di risorse distolte da altre cause più importanti e urgenti.
Ho riconosciuto di essere causa e pretesto della spesa.
Ho ribadito a me stesso che in caso di condanna non contribuirò con un ricorso in appello al successivo spreco.
Non si direbbe a prima lettura, ma questa pagina l’ho scritta con solido sentimento di tristezza.
Ho riconosciuto di essere causa e pretesto della spesa.
Ho ribadito a me stesso che in caso di condanna non contribuirò con un ricorso in appello al successivo spreco.
Non si direbbe a prima lettura, ma questa pagina l’ho scritta con solido sentimento di tristezza.
” ci sono riflessioni meno appellabili di una sentenza ” sono quelle che ci aggrappano alla vita tenendoci, perchè il precipizio è costante. Grazie Erri. Amedeo
http://blogs.mediapart.fr/blog/eugenio-populin/300515/erri-de-luca-questions
E anch’io, con rabbia e tristezza, condivido queste considerazioni.
La giustizia si spreca in pochezze a scapito del buon senso, del valore e dell’importanza.
Leggiamo ” La parola contraria ” stasera a Tirano. Iniziativa civile di dissenso, di partecipazione e volontà di ribadire il diritto di PAROLA CONTRARIA!
Fa che passi in fretta la tristezza, che fa male.
Meglio compatire, senza rassegnarsi mai.
Un abbraccio Adriana