La guerra in Ucraina sta raggiungendo lo stallo, premessa di cessate il fuoco.
L’esercito ucraino ha subìto perdite che non può adeguatamente rimpiazzare. Non può arruolare mercenari come ha fatto e fa il suo invasore.
La riconquista dei territori occupati dalle forze russe procede a piccoli risultati. La spallata di sfondamento non c’è stata.
Lo stallo, la reciproca incapacità di prevalere, è l’inevitabile soluzione. È amara e il cessate il fuoco non è la pace. I crimini di guerra commessi saranno perseguiti, non sarà possibile un’amnistia e con essa la sigla di un trattato di pace.
Lo sforzo di sostegno dell’Europa all’Ucraina ha però dimostrato e dichiarato che nessuna appropriazione indebita di territori altrui sarà lasciata correre.
L’Ucraina entrerà nell’Unione Europea, staccandosi definitivamente dall’area di controllo russa. La faccia del continente cambia i suoi connotati. È il peggior risultato possibile per la potenza russa che considera Kiev parte del suo corpo.
Dai viaggi fatti in Ucraina durante la guerra mi resta l’evidenza di un popolo che si riprenderà velocemente e presto supererà in prosperità il suo invasore.
Questa sarà la vittoria.
Caro Ërri (mi permetto questa confidenza per vicinanza di età e copiose letture dei suoi scritti), ho grande stima di lei e profondo rispetto per le sue scelte, mai solo enunciate ma praticate nella sua quotidianità, anche a rischio della sua incolumità. Ciò premesso, mi riesce difficile comprendere la sua posizione in questa guerra: certo, l’Ucraina è stata invasa e la Russia é con ogni evidenza l’invasore. Ma mi stupisce che lei non consideri i tanti altri aspetti e si schieri con questa nettezza a favore di un Occidente, America in testa, responsabile con le sue politiche neocolonialiste dei disastri in mezzo mondo. Non accetto l’idea che la sua visione possa non allargarsi al di fuori dei confini ucraini, seppur molto importanti. Mi fermo per non farla troppo lunga. Con stima. Paolo
Credo, temo, spero che lei abbia ragione. È consolante comunque questo comune sentire, quando con tanti miei amici su questo tema proprio non ci si capisce. Grazie di questa riflessione. Sono contento di stare dalla stessa parte di Erri de Luca