Al civico 29 di Boulevard Saint Martin a Parigi una targa ricorda (traduco)
“In questo immobile è nato
l’8 dicembre 1861
Georges Meliès
creatore dello spettacolo
cinematografico,
prestigiatore, inventore
di molte illusioni”.
Inventore d’illusioni: se applicato all’arte è un titolo di nobiltà.
La prospettiva inaugurata da Giotto in pittura produce l’illusione della terza dimensione.
Il gioco delle ombre inventato in Cina raffigura animali e persone creando con il nero le loro fantastiche apparenze.
Anche le parole possono ottenere l’effetto. Shakespeare nel prologo dell’Enrico V chiede esplicitamente al pubblico in sala di immaginare e allestire quanto della battaglia di Agincourt viene pronunciato dalle sole frasi. Spade, combattenti, cavalli e anche il passaggio di anni da una scena all’altra: tutto viene evocato e perciò percepito da chi assiste al dramma.
Anche questa nota chiede di costruire con la fantasia la targa dedicata a Meliès sul Boulevard.
Illudere viene da verbo ludere, giocare, in Latino. In ludere è la disponibilità volontaria a partecipare a un gioco.
Le illusioni mi hanno fatto bene alla salute.
Quando smettono, mi lasciano deluso, cioè sazio di loro.