A sud di Salerno tra la collina e il mare, il piccolo centro di Giffoni raduna da 50 anni una folla di ragazzi da decine di popoli del mondo intorno all’argomento cinema. I più illustri rappresentanti di quest’arte a titolo gratuito incontrano, discutono, rispondono a grandi assemblee di attentissimi figli dei quattro venti. Lo scorso anno erano trecentoMILA.
Giffoni conta poche migliaia di abitanti eppure ha visto sorgere più di cento b&b e quaranta ristoranti, frequentati lungo l’intera annata, non solo nei giorni del raduno.
Sono stato invitato a una loro giornata. Sono stato interrogato da ragazze e ragazzi su temi solenni che mi hanno fatto sentire ai piedi di una parete da scalare. Le loro domande erano appigli che dovevo cercare di raggiungere e tenere. Le loro domande contenevano una esigenza che manca alle interviste. Le ho scalate col rischio di cadere, di non essere alla loro altezza.
Volevano assegnarmi il loro premio, non letterario, alla persona. Ho chiesto di intestarlo alla famiglia Regeni, alla loro tenace volontà di giustizia per Giulio rapito, torturato e ucciso dalla polizia egiziana.
Il cinema è la nuova stesura della storia del mondo. Oggi non si scrive più quella con i capi di stato, ma con le singole vicende delle persone giuste, che agiscono sul lastrico della società, non ai suoi piani alti. Il film su Giulio Regeni è ancora da fare.
Nei quadri in chiesa si raffigurano santi e beati. Cosa permette di riconoscere gli uni dagli altri? Facile: i santi hanno l’aureola, un cerchio chiuso intorno al capo. I beati hanno invece dei raggi che spiccano dal cranio. Oggi è tempo di questi secondi, persone che irradiano un esempio, un messaggio, un impulso. Claudio Gubitosi, coetaneo inventore e motore da mezzo secolo degli incontri di Giffoni, è uno di questi irradiatori e ha reso tale anche il luogo.
Tutto è gratuito, l’accoglienza nelle case, gli appuntamenti, le proiezioni, i concerti di famosi artisti. Tutti sono venuti senza compenso per questa valorosa economia del dono che moltiplica il credito personale più di qualunque investimento. L’elenco delle celebrità che si sono succedute nel corso delle edizioni è clamoroso.
François Truffaut, uno dei primi illustri, disse di Giffoni che era un festival necessario. L’aggettivo è appena la punta di una manifestazione di vitalità culturale unica al mondo.
La gratuità è intesa solo da punto di vista finanziario. Poi c’è la gratificazione che si prova nel fare qualcosa anche gratuitamente, se questo qualcosa cipiace e se può beneficiare qualcun altro. Credo che Giorgio Diritti ne saprebbe fare un bel film, sì, ha la delicatezza di tocco necessaria. Purtroppo il lock down mi ha bloccato proprio quando stavo per andare in sala a vedere il suo film su Ligabue. Spero di trovarlo in DVD. I precedenti li ho tutti.
non sono così certa della gratuità assoluta, credo piuttosto nello scambio perchè – quando ti doni – ricevi comunque dall’altro che ti riceve…così come, nel contatto di una carezza, non sai chi è la pelle che dona e quella che riceve. Sono felice dell’esistenza dell’evento di Giffoni e che tu abbia riorientato il tuo premio sulla famiglia Regeni che fa onore agli italiani. Spero tanto che Diritti stia pensando ad un possibile film. Occorrerà tanta umiltà e rispetto della dignità e della tenacia di questa famiglia per lavorare su un tema così importante come la ricerca della giustizia senza cadere nella retorica.
In proposito, Luisiti Bianchi – uno dei preti operai che hanno tenuto fede alla loro Fede – scrisse questo bel libro: https://www.libraccio.it/libro/9788871527888/luisito-bianchi/dialogo-sulla-gratuita.html