GINGER E ARTHUR GROSSMAN
SPOSATI MIRACOLOSAMENTE 70 ANNI
SI INNAMORARONO IN QUESTO PARCO.
Avvenne tra i viali, ignota la stagione.
I loro nomi avvitati
su di una panchina di legno dipinta di verde.
Non serve altro sapere di nessuno di noi
più di quanto può stare inciso
su di una targhetta di acciaio
centimetri dieci per tre.
Si amarono, lo scrissero
per chi seduto immagina
come poteva andare la sua vita
se trovava l’amore
tra i viali di un parco, l’amore che sgorga
che scorre scrosciando, che sfocia.
Perché non è vento, né pietra, né pianta,
è storia che canta.
Sulle altre panchine le righe differenti
non riportano date, anniversari.
Il tempo non significa.
Riassumono incontri, escludono divorzi.
Si vede che durano più a lungo
gli amori cominciati all’aria aperta.
Le tue poesie più recenti hanno una luce morbida, delicata che le pervade. Eppure al tempo stesso sono vive come un temporale, altrettanto inaspettate, giovani, traboccanti di sentimento e di colore. Riconosco questo Erri se ripenso alla me di vent’anni fa, e mi emoziona questo gioco di specchi e di malinconico camminare all’indietro.
Mi piacerebbe inciampare nei tuoi passi.