Alla pubblicazione del mio primo libro m’invitò a pranzo. Nel 1989 facevo il mestiere di muratore, avevo mani grezze. La calce accompagnava le unghie e le piccole ferite. Sulla sua tovaglia bianca erano bene in vista. Le feci simpatia.
Conosceva mezzo mondo ma non aveva nessun’aria da gran dama. Fu schietta e diretta.
M’invitò a una Fiera del Libro a Francoforte, un posto per editori più che per scrittori. Voleva farmi conoscere, mi presentava a vari personaggi importanti e a me del tutto ignoti. Una sera di quelle a Francoforte m’invitò a ballare. Impossibile. Non lo so fare, non sono mai entrato in una discoteca o in una sala da ballo.
Insistette. Ho danzato con lei un goffo valzer che aveva come unica grazia quella di non pestarle i piedi.
Ovunque l’ho incontrata, spalancava abbracci e sorrisi. Lei è per me timbro, marchio, sigillo, impronta del nome Feltrinelli, al cui catalogo appartengo con fierezza.
Trentatré anni fa moriva Giancarlo Siani, “un ragazzo normale” di ventisei anni, da non dimenticare.
di Lorenzo Marone, ed. Feltrinelli.
un bel regalo postumo a INGE:il tuo nuovo libro.Forse l’aveva già letto?Lo-saprà- in ogni caso.
Condivido totalmente Paola, Clara, Antonella. Questo non è un social, ragion per cui lo frequento. Buon autunno a Erri e a tutti i suoi amici.
Pensando a INGE
La svolta nella vita avviene quando,
a un certo punto, ci rendiamo conto
di avere gli occhi aperti.Non è millanteria
ma l’unica via trovata,inconsapevolmente,
all’incrocio sospeso di tutte le stanchezze.
Lo sguardo di Bacon è allora fuorviante
si dà un’occhiata e via a cogliere l’istante irripetibile,
a incontrar ancora vita nella danza di Matisse.
E il cuore batte forte -metronomo del mondo.
Tutto questo in fondo-penso-non è che un lungo istante,
un battere di ciglia,un abbraccio all’universo,una musica costante,un unico racconto……
non mi resta che sperare che Erri De Luca non sia d’accordo con lei, che lavora per la fondazione, sulla cacciata dei diversamente amici e lettori. Perchè quella resto, una grande affezionata lettrice delle parole di Erri che stimo. Quindi resto. Grazie
Viviamo un’epoca capace solo di sparare sentenze su una bieca e cassa ignoranza. Non è solo che si guarda l’anello al dito e neanche più il dito, lontani anni luce dalla luna, è che benefattori, anime grandi e operato prezioso per la collettività non si riescono proprio a sfrondare dal pregiudizio di chi presume di sapere per aver letto una etichetta. Ieri sera ad un concorso di canzoni è apparso il figlio di Alessandro Gassman. Nessuno ha ascoltato la bravura di quel giovane. Tutti presi dall’etichetta delle sue mutande, con rispetto parlando… Figlio di, Casa editrice di… idea di Destra, Sinistra… l’ignoranza con la parola che ne consegue è defecatio. Clara Giovanetti
Viviamo un’epoca capace solo di sparare sentenze su una bieca e cassa ignoranza. Non è solo che si guarda l’anello al dito e neanche più il dito, lontani anni luce dalla luna, è che benefattori, anime grandi e operato prezioso per la collettività non si riescono proprio a sfrondare dal pregiudizio di chi presume di sapere per aver letto una etichetta. Ieri sera ad un concorso di canzoni è apparso il figlio di Alessandro Gassman. Nessuno ha ascoltato la bravura di quel giovane. Tutti presi dall’etichetta delle sue mutande, con rispetto parlando… Figlio di, Casa editrice di… idea di Destra, Sinistra… l’ignoranza con la parola che ne segue è defecatio. Clara Giovanetti
@Paola
Anche Lei poteva fermarsi sull’orlo delle sue considerazioni. Anche Erri, se di Erri si tratta, poteva fermarsi una riga prima. Ricordarci che “marchetta” è parola inadeguata al contesto, al Ricordo di una persona importante nel suo settore, per chi ha a cuore la libertà nella letteratura, la cultura nella società che per molte ragioni si inaridisce, è più che legittimo. Considerare “bassezza”, l’esprimere un proprio pensiero, quasi ironico, forse è quantomeno eccessivo. Sarebbe un invito, il mio, a una generica benevolenza verso chi legge e esprime qui i suoi pensieri. Unica inamovibile barriera si deve ergere solo di fronte a espressioni che alimentano violenza e ci mettono uno contro l’altro nella vita di ogni complicato giorno. Grazie
Ho scritto con il logo della fondazione perché sono in viaggio e facendo parte della stessa, collaboro e quando posso approvo i commenti. Lei mette perfino in dubbio le parole di Erri. Io, ripeto, personalmente, sono stufa di polemiche banali e irritanti, e non trovo nulla di ironico nell’usare la parola marchetta nei confronti di una persona che condivide con alcune righe, le emozioni per una grande amica appena scomparsa, pilastro della Feltrinelli. Insomma, io Paola, sono stufa di polemiche e finto buonismo. C’è tanto spazio nel web. Mi farebbe piacere ritrovare qui gli amici e lettori di Erri. Per chi invece ha tempo da perdere con giudizi e consigli non richiesti e inappropriati, consiglierei altri luoghi. Grazie
Condivido e sostengo ogni parola Paola. È da ieri che leggo e rileggo le parole di Erri e ogni volta l’emozione si fa più forte. Nelle sue parole c’è tutta la struggente tenerezza per l’amica scomparsa. Evviva Erri. Evviva Inge. Il resto non conta, lascia perdere.
Dal suo nuovo mondo leggerà il tuo saluto e le sembrerà di danzare ancora.
Erri vabbè ma questa si chiama marchetta
Marchetta nei confronti di GRANDE signora della letteratura appena morta? Ma cosa è successo a questa società? Chi è lei per non fermare la sua bassezza neanche di fronte a un lutto? Mi fermo qui. Paola
In merito alla scomparsa di Inge Feltrinelli e a chi la sta omaggiando come merita sto leggendo di tutto.
Sono davvero schifata.
Bisogna togliere gli smartphone a certi elementi che defecano sulla tastiera.
Chiediamo una legge che vieti la digitazione di certe parole sulle loro tastiere.
Viviamo un’epoca capace solo di sparare sentenze da una bieca e crassa ignoranza.
Non è solo che si guarda l’anello al dito e neanche più il dito, lontani anni luce dalla luna, è che benefattori, anime grandi e operato prezioso per la collettività non si riescono proprio a sfrondare dagli umani difetti di chi li ha protratti.
E in alcuni casi quei difetti, come nel caso di Inge, non ci sono affatto.
Il pregiudizio, la PREsunzione di chi presume di sapere per aver letto una etichetta sono il cancro delle attuali generazioni.
Ieri sera ad un concorso di canzoni è apparso il figlio di Alessandro Gassman.
Nessuno ha ascoltato la bravura di quel giovane.
Tutti presi dall’etichetta delle sue mutande, con rispetto parlando…
Figlio di, Casa editrice di… idea di Destra, Sinistra… l’ignoranza con la parola che ne consegue è defecatio. Clara Giovanetti
Gentile Signora, ho letto solo ora, dopo oltre due anni, la sua risposta e mi permetta di risponderle con serenità e rammarico,
Grande rispetto, e mi scuso per essere stato equivocato, per la morte e per la Signora Feltrinelli.
Ammirazione per Erri De Luca, al punto da non perdonargli, probabilmente sbagliando, lo slancio commosso, essendo lui, per merito, uno scrittore pubblicato da Feltrinelli.
Oggi forse, anche grazie alla sua nota, non scriverei il messaggio che ha generato equivoci … ma secondo me lei ha sparato nel mucchio, accusandomi di cose non pertinenti, facendo diventare il messaggio di 2 parole ideologico, e, sempre secondo me, questo è comunque fuori luogo. Ha solo ragione nel ricordarmi la bassezza ( anche in centimetri, mi creda) e per il fatto che io non sono nessuno.
In merito alla scomparsa di Inge Feltrinelli e a chi la sta omaggiando come merita sto leggendo di tutto.
Sono davvero schifata.
Bisogna togliere gli smartphone a certi elementi che defecano sulla tastiera.
Chiediamo una legge che vieti la digitazione di certe parole sulle loro tastiere.
Viviamo un’epoca capace solo di sparare sentenze da una bieca e crassa ignoranza.
Non è solo che si guarda l’anello al dito e neanche più il dito, lontani anni luce dalla luna, è che benefattori, anime grandi e operato prezioso per la collettività non si riescono proprio a sfrondare dagli umani difetti di chi li ha protratti.
E in alcuni casi quei difetti, come nel caso di Inge, non ci sono affatto.
Il pregiudizio, la PREsunzione di chi presume di sapere per aver letto una etichetta sono il cancro delle attuali generazioni.
Ieri sera ad un concorso di canzoni è apparso il figlio di Alessandro Gassman.
Nessuno ha ascoltato la bravura di quel giovane.
Tutti presi dall’etichetta delle sue mutande, con rispetto parlando…
Figlio di, Casa editrice di… idea di Destra, Sinistra… l’ignoranza con la parola che ne consegue è defecatio.
La tua scrittura: lo specchio di un’anima sensibile e profonda. Grazie Inge per aver dato “luce” al mio scrittore preferito.
❤ Qualcuno nella propria vita riesce a essere l’angelo di altre; o riparo, trampolino, dorso di mulo, preghiera…Pare che questa signora sia riuscita a darti il bene che meriti. Se ti conosco, non sarà l’unico tributo che le dedicherai. Un abbraccio.
-l’uomo è antiquato- penso avrà pensato Inge mentre ti invitava al valzer,Meravigliosa donna,meravigioso sorriso
ricordo di averla incrociata a un festival della letteratura a Mantova,per lei una rosa gialla…….e che la terra…..
Strepitoso ricordo della grande signora dell’editoria
Grazie Inge! Noi lettori ringraziamo.
Dietro quelle “mani grezze” vide una “pulizia” difficile da trovare in altre mani. La vide perché sapeva riconoscerla. Miracoli che solo la cultura più ampia sa compiere. Grazie Inge.
una donna comme il faut !Allegra anche dopo la tempesta.Capace bella veloce sorridente,sempre.
Unico Erri