Mi appunto sul quaderno alla rinfusa una cronaca presa da un giornale, un verso arrivato come un legno su una spiaggia.
Il verso è di Rilke: “Il passato è davanti”. Il rovescio di prospettiva significa che il tempo accaduto non scade come una confezione monouso, invece proietta la sua ombra in avanti. Certi edifici industriali e militari dismessi hanno un’applicazione nuova. L’archeologia potrà scoprire un’altra antica città di Troia. Il passato è davanti senza dover ricadere nella minestra riscaldata dell’eterno ritorno.
Il fatto di cronaca: in una provincia cinese i contadini trapiantano il riso regolandosi sul ritorno delle rondini. Ogni anno cambiano di qualche giorno, di una settimana, e in base al loro calendario si mettono a dimora nei campi allagati le piantine custodite nel vivaio.
Il ritorno delle rondini è il passato che si rinnova ogni anno e detta il tempo giusto, dal quale dipende la prosperità o la penuria del raccolto.
La linea di un poeta e una notizia di cronaca si trovano accostate sul quaderno e ognuna offre all’altra un senso compiuto. Di questi incontri occasionali, dal loro attrito, mi viene qualche spunto di racconto.
Un nuovo governo rimette in pieno esercizio i Centri di Identificazione e Espulsione, dove i richiedenti asilo sono chiusi in attesa di decreto.
Chi chiede asilo non dovrebbe essere rinchiuso.
Chi chiede asilo non dovrebbe trovarsi in un luogo dedicato all’espulsione.
Imprigionare una persona non incriminata chiamandola “ospite” è spaccio di vocabolario falso e negazione dell’evidenza.
Negano evidenza le tirannie: i nazisti chiamavano “wohnungsbezirk”, distretto abitativo, il ghetto di Varsavia.
Il nuovo governo ritorna all’uso dei Centri di Espulsione come il cane ritorna sul suo vomito.
Tralascio la gestione losca di questi calderoni dell’attesa.
Il passato, nel suo formato peggiore, rieccolo davanti, tale e quale.
Erri De Luca
Il piano Gabanelli…
In penuria di sussistenza, e di tepore, gli uccelli migrano a sud, per i sussidiari sono migratori.
Non è un viaggio di solo andata, il loro.
Ritorneranno e ripartiranno, hanno solo l’incognita bracconieri da affrontare.
In pari condizioni gli umani migrano al nord, li chiamiamo migranti e non ritorneranno.
I bracconieri li attendono prima, durante e dopo l’approdo.
Altri spaesamenti
Così Rilke in Malte
-E così, qui dunque viene la gente per vivere;
crederei piuttosto che si muoia,qui.Sono uscito.
Ho visto:ospedali.Ho visto un uomo che
barcollava e cadeva……Poi ho visto una casa
stranamente cieca…….Poi un bambino…-
.così Dylan
-ho visto un ramo nero
e il sangue ne gocciolava
Ho visto una stanza piena di uomini
e i loro martelli sanguinavano
Ho visto una scala bianca
tutta coperta di acqua…-
Lo stesso respiro quasi la stessa intensità …..
in una casa decentemente riscaldata decentemente pulita decentemente illuminata
immagino
ho freddo ai piedi in questo grumo fradicio di angoscia,
in questo tendone dove mi hanno messo per cancellare
la mia faccia nera.
sono l’uomo nero ,io come lui ,come gli altri neri ,tutti uguali,
invisibili,se non fosse per l’odore.
qui un unico odore,un fiato che sale come un fumo,
che ci accompagna,che ci sta addosso.
non riesco a dormire,non riesco a pensare,sono qui non posso
uscire,devo stare calmo devo aver pazienza
non possono rimandarci indietro non posso tornare
sento gli occhi che galleggiano nel buio non possono
rimandarci indietro non posso tornare
L’idea che la terra sia “nostra”, che gli esseri umani possano essere definiti come “clandestini” o “stranieri”, mi sembra allo stesso tempo terribile e ridicola.
Si può stare sul testo o sul titolo. Per la seconda volta sto sul titolo “tale e quale”. Mi tuffo sperando che l’acqua sia abbastanza alta.
Si dicono avventate le conclusioni frettolose. Ma anche: avventò il cane contro il ladro si dice, o anche: una tale inverosimiglianza avventa, ed ecco avventare come lanciarsi, avventato come impulsivo. E poi avvento per significare una favorevole congiunzione tra desiderio di giustizia, proposta di libertà e nascita della verità nel senso di rivelata. Oppure si dicono avventate le metamorfosi della lingua.
Amedeo il tuo avventarti avventato sul titolo (?)
Mi ricorda un amico che chiamavamo Sapere.
Divertente ma potevi fare di meglio perché
credimi,l’acqua è alta
Serendipità e avventura: immaginazione e scoperta.
Il ritorno delle rondini è ‘ rinnovata speranza … mentre l’ umanità torna a ripetere ogni genere di nefandezze.
“…ed io me n’andrò zitto
Tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto” (E. Montale)
Tralascio che una consulta troverebbe legale il legame logico tra: interno, identificazione ed espulsione. È un tutt’uno.
fantastico poetico politico
Il ritorno delle rondini e il vomito del cane
nello stesso testo…mescolanza ardita….
E’ la vita?sì è la vita
è un poeta… mette insieme l’orrido e il bello… come Rilke che riportato all’inizio dice “Il passato è davanti” nelle Elegie Duinesi scrive “Il bello non è che il tremendo al suo inizio”. Siamo capaci di bellezza inaudita e di ombre oscure… è il poeta… è l’umanità…
L’Italia sta cadendo a pezzi non dovrebbe
essere difficile farsi dare una mano nel
cercare di rammendarla di aggiustarla.
Questo nostro meraviglioso paese.
Relazione di reciprocità
mutuo scambio
tra chi arriva e tra chi abita
In questo luogo
così bello e fragile.
La politica arte del possibile
Queste parole dovrebbero incistarsi su un chiodo
fisso…trovare soluzioni
da rileggere il Malte di
Rilke.