Bruciarono i libri di Protagora in Atene.
Bruciarono libri in Efeso, negli Atti degli Apostoli, capitolo 19.
Bruciarono i libri di alchimia su ordine di Diocleziano.
Bruciarono i libri non inclusi nel Canone Biblico del Nuovo Testamento.
Bruciarono i libri della Biblioteca di Alessandria su ordine del generale arabo Amr Ibn Al As nel 642.
Bruciarono i libri in Firenze su ordine di Savonarola nel 1497.
Bruciarono i manoscritti Aztechi e Maya su ordine di Diego de Landa, mandato dall’Inquisizione.
Bruciarono i libri ebraici e il Talmud in piazza Campo dei Fiori a Roma il 9 settembre 1553, giorno di capodanno ebraico, su ordine di Giulio III.
Bruciarono i libri in Germania dal 1933, arrivo al potere dei nazisti.
Bruciarono i racconti di De Sade nel cortile della procura di Varese nel 1961.
Bruciarono i libri in Cile dopo l’arrivo della dittatura di Pinochet, 1973.
Bruciarono i libri in Argentina nel 1976 su ordine del generale Luciano Benyamin Menendez, della giunta militare Videla.
Bruciarono i libri della Biblioteca di Sarajevo nel 1992 con gli obici e i mortai dei Cetnici.
Negli inverni degli anni ’90, durante l’assedio di Sarajevo, il poeta Izet Sarajlic brució la sua biblioteca nella stufa.
È l’unico caso di libri bruciati per riscaldamento. Tutti gli altri bruciarono per volontà di censura.
“Lá dove si bruciano libri, alla fine si bruciano anche gli esseri umani”
(Heinrich Heine 1797-1856).
Erri De Luca
L’ordine di bruciare i libri dato da Diocleziano è riportata, se non ricordo male, nell’enciclopedia bizantina Suda. Esistono comunque dubbi su quella voce. Non ci sono dubbi, comunque, che fu l’Egitto il luogo dove è apparsa la prima figura storica di un “alchimista” e le prime immagini di forni e alambicchi. Il problema è che le ricerche riguardanti il periodo tra II° sec. aC e V/VI dC sono, per l’Egitto romano, assai limitate.
Grazie per il suo lavoro.
Un uomo come Erri De Luca che conosce la controstoria di parecchia storia,un uomo che ha tradotto le parole ebraiche,un uomo che è un mito per noi che lo leggiamo.
Signor Erri perchè non ha scritto niente in riferimento ai libri bruciati in italia durante il Risorgimento? Abbiamo tanti primati Italiani,Deportazioni a fenestrelle,teorie di Lombroso,falsi miti.
700 anni di storia cancellati!
Grazie della segnalazione, sapendo delle mie lacune mi sono premunito con il titolo, breve cronaca, dunque insufficiente
Erri De Luca
eppure,eppure……..
ci sono libri che contengono intere biblioteche
e anche libri che camminano……
Questo brano mi sembra proprio cucito addosso! Infatti sabato sera, nella mia città, nella notte magica della poesia, avevo già in programma una rievocazione di Sarajlic e della biblioteca di Sarajevo. Dove sarà Lei, Erri, la notte di sabato? La penserò in qualche piazza ad urlare con la sua voce soffusa i mali del mondo e mi impegnerò a farlo anch’io.
“I libri hanno gli stessi nemici che l’uomo: il fuoco, l’umido, le bestie, il tempo e il loro stesso contenuto” (Paul Valery).
Bruciare libri, volontà di negare la conoscenza, per disporne in modo esclusivo o per manipolarla per farne strumento di disinformazione. Questa volontà ha sempre abitato gli antri più bui del “potere” non illuminato. Forse la tecnologia di oggi può cominciare a fornire gli anticorpi a questi comportamenti …forse.
Quando il regime ordinò che in pubblico fossero arsi
i libri di contenuto malefico e per ogni dove
furono i buoi costretti a trascinare
ai roghi carri di libri, un poeta scoprì
– uno di quelli al bando, uno dei meglio – l’elenco
studiando degli inceneriti, sgomento, che i suoi
libri erano stati dimenticati. Corse
al suo scrittoio, alato d’ira
e scrisse ai potenti una lettera.
Bruciatemi!, scrisse di volo, bruciatemi!
Questo torto non fatemelo! Non lasciatemi fuori! Che forse
la verità non l’ho sempre, nei libri miei, dichiarata? E ora voi
mi trattate come fossi un mentitore! Vi comando:
bruciatemi!
Brecht.