Ricevo il libro di Paola Deffendi e Claudio Regeni: ”Giulio fa cose” (Feltrinelli). Racconta quattro anni di risalita contro la corrente che vuole trascinare via la verità sull’omicidio di Giulio Regeni, figlio loro.
È un atto di amore ispirato a giustizia, che è prima di tutto un sentimento. È un atto di accusa. Inoltre è un manuale sul meccanismo della ragion di Stato.
Cosa non fare: primo, non obbedire alla consegna di starsene zitti e restare in attesa di sviluppi da parte delle autorità che lì si muovono tardi, impacciate, male.
Paola e Claudio sono invece due cittadini rispettosi che sentono di doversi affidare all’esperienza della diplomazia. Si precipitano a spese loro a Il Cairo e aspettano notizie.
Quattro anni fa il cittadino italiano europeo Giulio Regeni, ricercatore per conto dell’Università di Cambridge, viene rapito, torturato e ucciso dai servizi/sevizi egiziani di polizia.
Paola e Claudio aspettano finché le autorità italiane comunicano loro che non c’è niente da aspettare. Il corpo massacrato di Giulio è stato buttato sul bordo di un’autostrada il 3 febbraio 2016. Da allora i suoi genitori bussano alle cento porte della città di Tebe, ovvero fanno anticamera presso ogni tipo di autorità italiana.
Oggi scrivono un libro che ha la nuda cronaca di un racconto di Kafka e l’assurdità di chi ha dovuto attraversare i corridoi del labirinto istituzionale. Potrebbe essere quello del Minotauro, se non fosse per due varianti decisive: la solidarietà civile che hanno saputo suscitare con la loro ostinata fermezza, e lei, Alessandra Ballerini.
Alessandra Ballerini, avvocato della famiglia Regeni, è lo scudo che ho avuto, insieme a Gianluca Vitale, nel processo contro di me circa il balordo treno merci Torino/Lione, tuttora fermo a centimetri zero.
Quando assume una causa e l’abbraccia, Alessandra è inesorabile. So che arriverà al traguardo, senza fermarsi a nessuna stazione intermedia proposta dalla sfinge egiziana.
Condivido qui la lettura non solo per partecipazione allo stesso sentimento di giustizia, ma pure perché il libro è il preciso resoconto della disputa tra il diritto civile alla verità e l’ostruzionismo degli affari di Stato. Oggi un ambasciatore italiano a Il Cairo svolge la sua indifferente routine.
Alla fine dell’ultima pagina ho la convinzione che la vita distrutta di Giulio Regeni sarà riscattata dalla verità.
Dedicato a Irene sua sorella, nel libro è scritto come.
Siamo vicini a Paola e Claudio che con indomita volontà continuano a ricercare la verità sulla morte del figlio Giulio.
Questa loro forza e sete di giustizia sta aiutando, risvegliando ed incoraggiando gli animi di quanti, come loro, hanno sofferto e soffrono un dolore inimmaginabile.
Questo pensiamo Maria Teresa e Paolo
Perché non far sparire per sempre il corpo, mi chiedo, se l’omicida non voleva firmarsi…
Allora Giulio Regeni continua a fare cose…
Per la Verità e la Giustizia per Giulio.. per Irene, Paola e Claudio..
E per tutti noi che ostinatamente in direzione contraria ancora viviamo, crediamo e agiamo..
Grazie ad Alessandra e a tutti coloro che
in silenzio o urlando a gran voce
con la loro vita o la loro sofferenza o la loro morte
Ci mostrano ogni giorno la Strada
Simonetta e Laura, Farra d’Isonzo
Tesò, tu hai avuto una schiera di angeli al tuo fianco, gli arcangeli erano i tuoi avvocati. Finché non li ho visti all’azione ho considerato la ‘casta’ degli avvocati del tutto inutile. Dei semi scrocconi graduati, che mandano una lettera a qualcuno e se la fanno pagare 500,00 euro… invece no. Non è così, molti di loro si sbattono davvero per la giustizia e per tirare via dalle maglie stringenti di una giustizia allo sbaraglio quante più persone possibile. Spero che l’ “invece no” tocchi anche alla famiglia di Giulio Regeni. Con tutto il cuore. Un abbraccio poeta <3 , il tuo tappino. PS: Vitale due sabati fa era con noi alla manifestazione 🙂 , anonimo e regale come sempre.
Grazie Erri
Erri Deluca ha sempre parlato della vicenda di Giulio con autentica partecipazione. L’ho sentito parlare a Fiumicello, ha usato parole dure e crude perché con i genitori di Giulio o si parla dal cuore o è meglio non perdere tempo: i loro nervi sono scoperti e l’odore di menzogna o desiderio di manipolazione lo usano da lontano: gente vera con gente vera per andare alla ricerca della verità e della giustizia per Giulio.
Con la famiglia e con Alessandra, condividiamo l’ostinata ricerca della verità, che ha qualificato sempre la vita di Giulio – gigi e maria