In Spagna sette centrali a carbone sono state chiuse perché non più redditizie.
Il prezzo del petrolio è così basso da interrompere ulteriori ricerche con il famigerato metodo “fracking” e le compagnie stanno investendo in altre energie.
In Italia sono aumentati gli addetti in agricoltura, specialmente giovani che investono il loro futuro nella terra e in produzioni non intensive.
Sono intanto esaurite le scorte di biciclette nuove e usate, acquistate in massa.
Racimolo notizie sparse di fenomeni contemporanei che considero indizi di cambiamenti in atto. Non avvengono per scelte virtuose e lungimiranti, ma sotto necessità di adeguamento.
Per decenni l’ecologia ha invocato contromisure, restando confinata in una cerchia di moderno illuminismo. Poi si presentano urgenze che costringono a rinsavire sotto minaccia.
Le cose sono più forti delle idee. Vuol dire che le idee non servono? Al contrario: illuminano le cose, che senza di loro restano a brancolare al buio.
Le destre politiche negano l’evidenza, spiazzate come sempre. Il loro istinto conservatore impedisce di percepire i mutamenti che avanzano ovunque. Lo spazio d’azione di una sinistra nuova è sconfinato, ma resterà disabitato per ora.
L’economia subisce i più forti sciami sismici. La contrazione dei redditi costringe a misure di solidarietà prima impensabili. Per contro la crescente valutazione dell’oro indica il ricorso affannoso a un bene di rifugio che sottrae denaro agli altri usi, compreso gli investimenti.
La legge del profitto ė in cerca di varianti.
Alex Langer, che si è escluso da 25 anni, usava il termine “conversione” per definire la profondità interiore dell’azione necessaria a salvare il rapporto tra specie umana e pianeta. La conversione, come quella di San Paolo, avviene in seguito a caduta. Ne stiamo sperimentando una.
Oggi la profezia di Langer si avvia alla rinfusa e alla spicciolata.
Sono un normale osservatore, accosto avvenimenti e fatti che mi circondano. Non ho analisi né tesi da proporre, avverto impressioni di un tempo che si è messo a correre.
Credo più all’Europa che ai singoli governi. Dell’Italia credo alla nostra capacità di immaginare soluzioni, di risolvere. È tempo di risoluzioni.

Racimolando impressioni dal di dentro-fuori, unico confine non regolato da divieti anti-contagio e attraverso il quale è possibile sempre realizzare il libero scambio di beni non gravati dall’aggiunta di alcuna imposta che ne sminuisca il valore, tanto non sono alienabili come la angurie che questa estate convertiremo in olio per quante ne abbiamo rispetto alla richiesta di olive… Se altrove hanno cominciato a mangiare cavallette per debellarle, sapremo noi pure industriarci per evadere ordini nuovi e aggirare nuovi orizzonti sul PIL!
[“Non c’è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell’assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima. Non si raggiunge l’illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l’oscurità interiore.
Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.”
(C.G. Jung)]
Saremo migliori? “Peggiori” è un po’ difficile…
Speriamo che si sappia fare di necessità virtù. Prima del virus, anche da noi ad Alessandria le “destre politiche” e i loro – purtroppo molti – sostenitori negavano i cambiamenti climatici, e definivano le parole di Greta “eco-balle”. Non si accorgevano – o fingevano di non accorgersi? O non gli davano importanza? – del fatto chead Alessandria da diversi mesi ci sono i gabbiani. I gabbiani ad Alessandria! Li si sente volare, all’alba, sopra la città, lanciando i loro stridi che a volte paiono vagiti…