Nello spazio Feltrinelli alla Fiera del libro di Francoforte trovo esposta una foto di Inge Feltrinelli seduta accanto a me. Lei ride, la sua risata calda, coinvolgente. Forse ho detto qualcosa di ridicolo.
Mi aveva portato a Francoforte molti anni fa, dopo le prime pubblicazioni mie presso di loro.
Facevo ancora lavori manuali, l’ambiente letterario mi sembrava buffo.
Ero e sono un lettore, leggo più pagine di quelle che scrivo.
Inge m’insegnava a stare dalla parte di chi ha titolo di autore, ha il nome in vetrina, riceve attenzione.
Non mi era capitato prima d’interessare degli sconosciuti, né di ricevere domande senza scopo accusatorio.
Ero uno spaesato.
Inge a Francoforte mi forniva la cittadinanza di scrittore. Mi faceva incontrare editori stranieri, m’invitava alle cene delle celebrità dove lei era il centro luminoso.
La foto di noi due in una lontana Fiera, mi ha riportato a lei.
Provo per Inge una confusa, intensa gratitudine.
Traduzione in inglese.
At the Feltrinelli space at the Frankfurt Book Fair, I find a photo on display of Inge Feltrinelli sitting next to me. She’s laughing, her laughter warm and infectious. Maybe I said something ridiculous.
She had brought me to Frankfurt many years ago, after my first publications with them.
At the time, I was still doing manual labor, and the literary world seemed amusing to me.
I was, and still am, a reader; I read more pages than I write.
Inge taught me to stand on the side of those with the title of author, with their name in the window, receiving attention.
It hadn’t happened to me before to interest strangers, nor to receive questions without an accusatory tone.
I was out of place.
In Frankfurt, Inge provided me with the citizenship of a writer. She introduced me to foreign publishers, invited me to celebrity dinners where she was the luminous center.
The photo of the two of us at a distant Fair brought her back to me.
Bravo, ma mangi abbastanza? Me pari Na trottola. Cmq bravo.