Dopo due giorni di viaggio siamo in Ucraina.
Sulla chiatta che attraversa il Danubio ieri siamo passati sulla sponda ucraina.
Il grandioso fiume d’Europa colore verde chiaro di tuta mimetica, è a fine corsa, scorre lento, prossimo al Mar Nero.
Il primo benzinaio parla italiano, ha vissuto a Bologna 9 anni.
Dopo una buona notte di riposo oggi siamo alle consegne. Passiamo accanto a immense distese di grano ancora verde, la cosa che più somiglia alla parola pace.
A Odessa andiamo a lasciare in un poliambulatorio delle sedie a rotelle e del materiale di pronto soccorso. Sopra di noi il cielo è sgombero di vento fresco.
Passiamo ai piedi della scalinata filmata da Eisenstein, proseguendo per Mikolaiv città prossima alla foce del fiume Dniepr.
Qui scarichiamo vestiario e alimentari per i profughi provenienti dalla regione di Kerson.
Infine ripartiamo per consegnare domani in un orfanotrofio tra i monti Carpazi. Ci sarà da attraversare in diagonale quasi tutta l’Ucraina, 14 ore, poi punteremo alla frontiera di ritorno.
In questi giorni mia madre mi ricordava: Era de maggio.
Foto: sulla chiatta del Danubio verso la sponda ucraina
Erri lo sai: ti son fratello!
Ma fai sentire pure la tua voce per i bambini di Gaza!