Mi aggiro alla rinfusa per Buenos Aires.
Ogni tanto controllo sulla mappa dove son capitato.
Non vado verso il Rio de la Plata che in altre volte ho visto muoversi lentamente verso l’oceano Atlantico.
Giro per strade nominate da Borges nelle sue pagine. Ho in mente una sua foto da giovane in cammino su di un marciapiede, con Adolfo Bioy. A quell’epoca uscivano i pochi funambolici numeri della rivista letteraria “Sur”.
Non ho il sentimento della nostalgia, ma qui qualcosa mi pizzica, qualcosa di un passato in cui non c’ero.
Buenos Aires con Borges è diventata per me leggendaria.
Non è un’altra Napoli.
Un suo quartiere, il Boca, è stato un’altra Genova.
Cammino sfogliando una letteratura.
“Questa città che ho creduto il mio passato/
è il mio avvenire, il mio presente”.
Non ho potuto sottoscrivere questi suoi versi per Buenos Aires, applicandoli a Napoli. Non è andata così per me.
Qui si è svolta la mattanza della gioventù mia coetanea degli anni ’70. Il Rio de la Plata non ha restituito i loro corpi gettati dagli elicotteri di notte, legati due a due.
Un’altra volta sono stato al Parco dedicato alla loro memoria, alla Escuela dove avveniva lo scempio delle torture.
Qui non se ne parla. È una ferita asciutta, a labbra aperte, non rimarginata, come una bocca muta.
Stavolta giro per Buenos Aires da sonnambulo, da solo, e capisco che l’occasione di stare qui, una fiera letteraria, è un pretesto per compiere uno sgangherato pellegrinaggio.
Chiedo scusa a Borges… Non Borge!
“Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone.
Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto.”
(Da “L’artefice” di Jorge Luis Borge)
…”La rondine che torna da Sé”
Amor y anarquía, la vida urgente de Soledad Rosas” (2003), en la que el periodista argentino Martín Caparrós reconstruye su vida. NO TAV
Dovrebbe essere letto nelle scuole. Buona vita Erri.