Di materia fragile

Domenico mi scrive da Ortona un ricordo della festa del santo patrono, appuntamento attesissimo dai bambini. Uscita al completo di famiglia, gelato, fiera con bancarelle, giostra, devozioni: era festa di maggio, anticipo di estate. Pure questa ricorrenza oggi è sospesa nell’aria, che è il deposito dei ricordi e stanno lì, coi pollini e le rondini,…

Annuncio

Dove sono andati gli abbracci, i baci, le carezze? E le strette di mano, i pizzicotti, le pacche sulle spalle, andare sotto braccio? I distanziamenti obbligatori li hanno resi colpevoli di subdolo contagio, sospetti di attentare alla salute pubblica. Il danno alla loro immagine non si riparerà. Torneranno ma saranno impacciati, accennati, imbarazzati. Sarà come…

Ennesima

Leggo questa frase dell’irlandese Bernard Shaw: ”Quello che puoi patire è il massimo che si possa patire sulla terra. Se muori di fame soffrirai tutta la fame che c’è stata e ci sarà. Se diecimila persone muoiono con te, la loro partecipazione alla tua sorte non farà in modo che tu abbia diecimila volte più…

Punto di osservazione

È stata Pasqua di pattuglie in strada a contenere la voglia di uscire incontro alla festa di primavera. Ha costretto a ricordare di che giorno si tratta: la liberazione dalla morte del condannato alla crocefissione, la forza che rimuove la pietra del sepolcro e smentisce la morte. Come non muore il seme sottoterra, invece si…