Una piccola fiera letteraria in Francia, una delle prime che m’invitava a fare la presenza di scrittore. Non conoscevo persone e non attaccavo discorso. La sera nell’albergo un uomo con i capelli bianchi tutti sul posto sedeva su uno sgabello davanti alla tastiera di un pianoforte e suonava, forse Chopin. Beveva qualcosa di robusto e…
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DI Erri De Luca / « ENCORE » de Erri De Luca, traduction de Danièle Valin Salire una parete è fare una lettura con le dita dei piedi e delle mani. Gli appigli, i buchi, le fessure sono caratteri di una scrittura e chi li percorre legge, come fanno i ciechi con l’alfabeto Braille. Non…
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A force de naufrages, sur terre comme sur mer, l’Europe a progressé dans son vocabulaire : au début des naufrages, elle utilisait le mot « clandestins ». Bien des massacres plus tard, elle a appelé ces personnes « migrants », puis « exilés », puis « réfugiés », même si le refuge n’est accordé que dans peu d’endroits. Pour les noyés, pour les asphyxiés…
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Alla donna che vende per strada libri di autori africani, compro le poesie di Léopold Senghor, senegalese. Leggo l’Africa e ripenso al poco che ne ho intravisto. Prima la Tanzania negli anni ottanta, la lingua Swahili imparata sulla grammatica di un missionario italiano, le sere passate a usarla sotto il grande mandorlo indiano del villaggio.…
DettagliQuesto è il corpo dell’articolo a cui aggiungo che traduco una citazione e altro testo nel corpo e altro testo nel corpo e altro testo nel corpo e altro testo nel corpo e altro testo nel corpo e altro testo nel corpo e altro testo nel corpo e altro testo nel corpo e altro testo nel corpo e altro testo nel corpo e altro…
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