Morire con la matita in mano, la scatola dei colori, mentre si sta disegnando lo sgambetto a una qualche tirannia, con lo strumento insuperabile del sorriso. Avranno alzato gli occhi dal foglio di fronte agli assassini incappucciati, incapaci di farsi guardare in faccia. Avranno alzato gli occhi e non le mani. Si sa di nuovo…
Una bruciatura
La vergogna è una bruciatura interiore e lascia una cicatrice permanente. Si può dimenticare un amore, la cima raggiunta di una montagna, non una vergogna. Non ruberai: così è scritto alla lettera il comandamento nella sua lingua madre. Implica il futuro: esisterà la tentazione e tu la estirperai dai tuoi gesti possibili. Giusto che si…
Mio padre
Mentre salgo a quattro zampe le piste che portano in cima, le linee verso l’alto si riducono a un mazzetto, fino a convergere in un solo punto. Scalare una montagna è raggiungere il termine dove il suolo smette in faccia al cielo. Niente reticolati, fili e recinzioni a sorvegliare il confine, basta l’ aria. Lassù…
Notti bianche
“Era una notte strepitosa , una notte così può esistere soltanto quando siamo giovani, caro lettore ” . L’inizio di “Notti bianche”lo trovai da ragazzo in un’ antologia di scuola. Erano lontani da raggiungere gli anni della gioventù, i venti, così l i immaginai spalancati sotto notti bianche. Quando li ho avuti erano allo sbaraglio…
Prefazione a “Ciro Esposito ragazzo di Scampia” a cura di Vincenzo Esposito
Per uno di Napoli andare a Roma è un’emozione strana. Succede solo con Roma. In qualunque altra città d’Italia si va e basta, senza termini di paragone in testa, perché ci si sente speciali, noi di Napoli. Ma Roma è un cancello misterioso, Roma tiene, contiene. E stata centro di civiltà e madre di lingua…



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