L’oggetto equivoco
Nella mia adolescenza il libro era un oggetto equivoco. Chi ne esibiva uno sottobraccio e sfrontatamente aperto in un vagone di seconda classe, era scrutato con sospetto. Si voleva dare delle arie, era volentieri deriso, come lo stravagante che va in un giorno di sole con l’ombrello aperto. In libreria entravano solo gli esperti, il…